Quanto aumenta la pensione per ogni anno di lavoro in più
Quanto aumenta la pensione per ogni anno di lavoro in più? Questa domanda, se siamo prossimi alla pensione, ce la facciamo almeno una volta al giorno. In effetti avere chiaro a quanto ammonterà l’assegno pensionistico una volta usciti dal mondo del lavoro è importante per capire se potremo permetterci una vita dignitosa, adeguata al costo della vita e consona agli anni di contributi che abbiamo versato e, soprattutto, allo stipendio che abbiamo percepito. Vediamo allora di rispondere a questa e ad altre domande correlate che possono essere utili a fornirci un quadro generale della nostra situazione contributiva.
Perché la pensione aumenta con un anno di lavoro in più
Cominciamo da una domanda fondamentale che fungerà da base per comprendere i quesiti successivi. Perché la pensione aumenta quando lavoriamo un anno o più anni in più? Da cosa dipende? Ciò che conta per l’aumento dell’assegno pensionistico può essere riassunto in due punti chiave:
- Aumenta il montante contributivo
- Aumenta il coefficiente applicato
Questi sono i due motivi principali per i quali l’assegno della pensione può cambiare nel corso del tempo e, quindi, aumentare una volta usciti dal mercato del lavoro. È bene, dunque, tenere sotto controllo questi due aspetti quando vogliamo fare un calcolo della futura pensione.
Quali dati sono utili al calcolo dell’assegno pensionistico
Anche questa è una delle domande fondamentali che dobbiamo porci e alla quale dobbiamo essere in grado di rispondere se vogliamo avere tutto sotto controllo al momento dell’uscita del mercato del lavoro. Anche qui abbiamo due elementi da considerare per poter rispondere alla domanda:
- Il montante contributivo
- Età del pensionamento
Entrambi questi elementi concorrono dunque al calcolo dell’assegno pensionistico. A ciò aggiungiamo anche che il coefficiente di trasformazione viene aggiornato ogni due anni.
Conviene in ogni caso lavorare un anno in più?
La risposta a questa domanda è a dir poco controintuitiva. Si pensa, infatti, che più si lavora, maggiori saranno i contributi versati e, di conseguenza, maggiore sarà l’importo dell’assegno pensionistico. In realtà, la risposa a questa domanda, contro ogni aspettativa, è no. Non conviene sempre lavorare un anno in più, per questo è utile simulare a quanto ammonterà l’assegno pensionistico per avere tutto sotto controllo e sapere perfettamente quanto lavorare. Emotivamente, poi, può essere stressante dover continuare a lavorare in età avanzata: mettiamo il caso che lavoriamo come operai in fabbrica, si tratta di un lavoro duro, usurante che una persona sopra i 60 anni si troverà a fare con molta più fatica rispetto a un trentenne.
Come cambia il coefficiente di trasformazione in base all’età
Come abbiamo sottolineato, il coefficiente di trasformazione non è sempre uguale, ma è soggetto a modificazione in base all’età del pensionando. In linea generale la percentuale aumenta con l’aumentare dell’età, si dice che è direttamente proporzionale all’età. Vediamo qui di seguito come cambia:
Età del pensionamento | Coefficiente di trasformazione |
57 | 4,27 per cento |
58 | 4,38 per cento |
59 | 4,49 per cento |
60 | 4,62 per cento |
61 | 4,74 per cento |
62 | 4,88 per cento |
63 | 5,03 per cento |
64 | 5,18 per cento |
65 | 5,35 per cento |
66 | 5,53 per cento |
67 | 5,72 per cento |
68 | 5,93 per cento |
69 | 6,15 per cento |
70 | 6,40 per cento |
71 | 6,66 per cento |
Quanto aumenta la pensione per ogni anno di lavoro in più: esempio
Partiamo dicendo che la quota contributiva aumenta in media del 2,5 per cento per ogni anno di lavoro in più. Facciamo due esempi che possono farci capire meglio cosa intendiamo:
- Montante contributivo di 300mila euro al 31 dicembre 2022 a 62 anni: 14.646 euro, 336 euro in più nel 2023 rispetto al 2022
- Montante contributivo di 300mila euro al 31 dicembre 2022 a 67 anni: 17.160 euro lordi l’anno, 1.320 euro lordi al mese nel 2023. Se con questi valori si decide di andare in pensione un anno dopo, il coefficiente di trasformazione aumenterà a 5,93 per cento assieme al montante contributivo, facciamo 310mila euro; la pensione sarà di 18.383 euro lordi per 1.414 euro lordi al mese circa.
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