Colloquio di lavoro: 4 risposte sbagliate da non dare mai
Il colloquio di lavoro è il momento cruciale per il candidato. Si gioca tutto, perfino ciò che ha scritto sul suo curriculum vitae. Prima di entrare, salire le scale e sedersi di fronte al selezionatore, è necessaria una preparazione meticolosa durante la quale bisogna studiare l’azienda, approfondirne gli aspetti e, perché no, prepararsi domande e risposte, discorsi da intraprendere e da evitare. Per aiutarvi in questo compito abbiamo stilato una rapida lista di 4 cose da non dire mai durante un colloquio di lavoro. In caso contrario potreste seriamente giocarvi il posto.
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4 frasi da non dire mai durante il colloquio di lavoro
1) Ho una grande passione per il vostro campo: e se il settore fosse quello alimentare? O degli elettrodomestici? Davvero siete appassionati di Nutella o lavatrici? Molti candidati pensano che questa frase possa fare colpo sul selezionatore, ma non è così. Pregare il datore di lavoro o il reclutatore non è mai la mossa giusta. Non siete a un colloquio per elemosinare, ma per capire se quell’azienda è giusta per voi e se voi siete il candidato che quella società sta cercando. Evitate questa frase prima che sia troppo tardi.
2) Il mio peggior difetto? Sono troppo preciso e lavoro troppo: generalmente l’obiettivo di una frase simile è quello di far capire al reclutatore che siete dei gran lavoratori. Il problema è che la stessa frase viene ripetuta da centinaia di candidati ogni mese. Se volete davvero far capire al datore di lavoro che vi impegnate e siete dei lavoratori formidabili e instancabili, dimostratelo. Fate degli esempi, parlate del vostro lavoro precedente mettendo in risalto i risultati raggiunti e come li avete raggiunti.
3) Sono in grado di risolvere qualsiasi problema: già di per sé è una domanda senza alcun senso. Quale problema sapete risolvere? In quale ambito? In tutto? Non siete credibili. Se volete far capire al selezionatore che siete in grado di gestire qualsiasi problematica inerente al ruolo per il quale vi state candidando, fate degli esempi. Mostratelo invece di raccontarlo. Parlate delle vostre competenze, di come le avete acquisite e, soprattutto, di come siete in grado di metterle in pratica, magari ipotizzando un problema e risolvendolo.
4) Mi sono licenziato perché ero infelice/non andavo d’accordo con capo e colleghi: evitate come la peste questo genere di frasi. Nella testa del selezionatore, in caso contrario, insinuerete il dubbio e comincerà a domandarsi se il problema non siate in realtà voi. È sempre meglio evitare di parlare male del datore di lavoro precedente, dovete estrapolare solo i lati positivi della vostra carriera e delle vostre esperienza: parlate di quelle attività lavorative che vi hanno fatto crescere e maturare. Parlate di come avete stretto rapporti di fiducia con i colleghi con i quali andavate d’accordo e mettete da parte tutti quegli aneddoti che potrebbero creare solo altri dubbi.
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