Decreto Rilancio, lavoro: orario ridotto e stesso stipendio
Con il Decreto Rilancio il Governo mette in tavola 55 miliardi per rilanciare l’Italia su più fronti. Primo fra tutti, dopo il settore sanitario, è il mercato di lavoro. La pandemia di Coronavirus ha infatti messo in crisi molti lavoratori, soprattutto autonomi e già si possono vedere gli effetti. Alcune catene di negozi hanno annunciato imminenti chiusure, mentre i ristoratori sono scesi in piazza e necessitano di tutele. Questo decreto, però, porterà con sé ulteriori novità anche per i lavoratori dipendenti; la proposta di Nunzia Catalfo è stata inserita nell’articolo 94 con il Fondo nuove competenze.
Decreto Rilancio e lavoro: stipendio invariato
In una certa ottica si può asserire che lo stipendio dei lavoratori salirà. Ciò è dovuto al fatto che l’orario di lavoro verrà ridotto per consentire la piena sicurezza dei dipendenti e, di contro, diminuire se non azzerare completamente il rischio contagio. La proposta era stata annunciata nelle scorse settimane dalla Ministra Catalfo e ora ha trovato posto all’interno del Decreto Rilancio. Si tratta di una misura temporanea che garantisce ai contratti collettivi nazionali sottoscritti dalle diverse organizzazioni sindacali, di poter ridurre l’orario di lavoro a parità di salario.
Cos’è il Fondo nuove competenze
Il Fondo nuove competenze è la misura che regola l’orario di lavoro. È presente nell’articolo 94 e, come riportato anche da Money.it, al comma 1 si può leggere quanto segue: “Al fine di consentire la graduale ripresa dell’attività dopo l’emergenza epidemiologica, per l’anno 2020, i contratti collettivi di lavoro sottoscritti a livello aziendale o territoriale da associazioni dei datori di lavoro e dei lavoratori comparativamente più rappresentative sul piano nazionale, ovvero dalle loro rappresentanze sindacali operative in azienda ai sensi della normativa e degli accordi interconfederali vigenti, possono realizzare specifiche intese di rimodulazione dell’orario di lavoro per mutate esigenze organizzative e produttive dell’impresa, con le quali parte dell’orario di lavoro viene finalizzato a percorsi formativi. Gli oneri relativi alle ore di formazione, comprensivi dei relativi contributi previdenziali e assistenziali, sono a carico di un apposito Fondo denominato Fondo Nuove Competenze, costituito presso l’ANPAL Agenzia Nazionale delle Politiche Attive del Lavoro, con una dotazione di 230 milioni di euro a valere sul Programma Operativo Nazionale SPAO.”
Le ore che non vengono conteggiate come lavoro, saranno redistribuite per la formazione dei dipendenti. Allo stesso tempo non ci sarà alcuna riduzione dello stipendio. Cliccando qui è possibile rimanere aggiornati sul Decreto Rilancio.
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