Le figure lavorative più cercate dopo la pandemia di Coronavirus

È difficile sapere con certezza se e come cambierà il mercato del lavoro una volta terminata la pandemia di Coronavirus. Molti esperti si sono allungati nell’affermare che alcune professioni potrebbero subire forti cambiamenti e che lo smart working diventerà una realtà sempre più presente. L’unica cosa certa è che i governi del mondo, fra i quali anche il nostro, si stanno movendo un passo alla volta, cercando di capire come procedere senza rischiare un nuovo picco dei contaggi. In questo contesto pieno di incertezze e mutamenti, dunque, quali potrebbero essere le figure professionali più cercate?

Lo smart working

Iniziamo dal cosiddetto lavoro agile o smart working. Secondo un recente studio pubblicato da Euromobility su 1000 lavoratori, il 33 per cento di loro sarebbe incline a continuare con lo smart working anche una volta terminata la pandemia di Coronavirus. Più della metà dei rimanenti, invece, vorrebbe sì continuare, ma in maniera più limitata. Il forte impatto che il lavoro agile avrà sugli italiani potrebbe dare il via a un sostanziale cambiamento del modo di concepire il lavoro e, soprattutto, del tempo che dovrebbe essergli dedicato. Non sappiamo se nel bene o nel male. Da una parte c’è il rischio che il confine sottile fra vita privata e lavoro si dissolva completamente, dall’altro potrebbe giovarne l’ambiente con un minore impatto ambientale da parte delle attività dell’uomo – basti pensare all’inquinamento da smog. Insomma, le strade qui si dividono in dubbio la cui risposta non è ancora chiara.

Quali sono le figure lavorative più cercate

Per rispondere a questa domanda dobbiamo analizzare l’incremento delle offerte di lavoro per diversi settori. Secondo il nostro portale, le figure professionali del settore sanitario hanno acquisito una maggiore importanza sia in termini di richieste, sia a livello professionale. In altre parole, non guarderemo più un infermiere o un OSS con gli stessi occhi. Ora, come nella post-emergenza, saranno figure lavorative fortemente richieste. Parliamo poi della filiera alimentare e del settore GDO: cassieri, commessi, addetti per vari reparti, addetti alla sicurezza. Questi lavori subiranno sicuramente un incremento di richieste da parte delle aziende, d’altronde, la filiera alimentare non può fermarsi. A seguire il lavoro agricolo, rimasto gravemente scoperto: la maggioranza dei braccianti, infatti, era straniera e ha lasciato il paese una volta scoppiata l’epidemia. Ora, portali come Coldiretti e Confagricoltura, hanno aperto sezioni dedicate proprio all’incontro fa domanda e offerta nel settore.

E le aspirazioni dei giovani?

Il Coronavirus potrebbe avere un forte impatto anche sulle aspirazioni dei giovani studenti che oggi e nei promissi anni saranno chiamati a decidere cosa fare dopo il diploma. Julian Zelizer, docente di storia e affari pubblici all’Università di Princeton, durante un intervento per la CNN ha dichiarato: “La crisi dovuta al Covid-19 potrebbe portare un numero considerevole di studenti a intraprendere un percorso formativo di stampo medico e scientifico“. Una prospettiva positiva? Bisognerà aspettare per saperlo.

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