Allarme Confagricoltura, mancano 4000 lavoratori nella Marsica
Se pensavamo che il Coronavirus potesse mettere in scacco solo il sistema sanitario nazionale, ovviamente, ci sbagliavamo di grosso. Ora comincia l’ondata di problemi nel mercato del lavoro che rischia di creare una battuta d’arresto importante nella filiera agricola e, di conseguenza, nei rifornimenti di prodotti di prima necessità. Si tratta di un problema per ora considerato minore, ma che dovrebbe essere preso in seria considerazione dal Governo molto prima che si crei disagio. Stiamo parlando dell’allarme lanciato da Confagricoltura nella Marsica: un terzo del raccolto di patate e carote in Italia deriva proprio da lì, ma mancano 4000 lavoratori.
Il rischio del grave tracollo nella filiera
Il Presidente regionale Fabrizio Lobene ha lanciato l’allarme tramite l’agenzia Ansa: “Il 90 per cento della manodopera nel Fucino e nella Marsica è d’origine magherbina o dell’est e non tornerà in Italia per lavorare. Quindi dovremo chiedere alla ministra Bellanova dei corridoi sotto controllo sanitario, se no nei prossimi 2/3 mesi non sapremo come fare. Secondo me sarò necessario ricorrere agli italiani: lo so, sembra un paradosso, ma le condizioni non sono così facili da spiegare, ecco perché dovremo ipotizzare percorsi per chi percepisce reddito di cittadinanza o cassa integrazione“.
E per quanto riguarda lo sfruttamento?
La domanda da parte di Ansa è stata diretta e altrettanto diretta la risposta di Lobene: “Altrove non so, ma qui non credo si possa parlare di sfruttamento: nel chiedere percorsi diversi di accesso alla manodopera non chiediamo soldi alla regione, o ad altri soggetti pubblici, per esempio, ma volontà politica. Norme che ci autorizzino ad assumere italiani ora in difficoltà. Se no si rischia il ‘ricatto’ da parte di altre categorie di lavoratori stagionali che potrebbero chiedere di più rispetto al contratto nazionale di lavoro. Il contratto noi lo rispettiamo, qui nella Marsica. Lavoro in nero? No, noi al 90 per cento paghiamo regolare“.
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In tanti hanno bisogno di lavorare per sostenere le proprie necessità.
Per chi come me in situazioni difficili andrebbero volentieri a lavorare in campagna!