Pensioni: spunta proposta Quota 98 di Cesare Damiano
Secondo l’Unione Europea, le ultime riforme previdenziali italiane non sono adatte a sostenere il sistema Italia e chiede una revisione quanto prima. In questo contesto, il dirigente PD Cesare Damiano rilancia la sua proposta el 2013 con alcune opportune correzioni: si tratta della Quota 98, ma non è tutto. Da una parte ci sono i lavoratori gravosi, dall’altra un’uscita anticipata per tutti sulla scia dell’Ape Sociale. Lo scopo, come sempre, è quello di superare una volta per tutte la Riforma Fornero.
->LEGGI ANCHE Come versare i contributi volontari e quanto costano
L’UE bacchetta ancora l’Italia sulla riforma pensioni
Per l’Unione Europea, l’Italia non sta facendo abbastanza. Da Bruxelles arrivano nuove critiche alla riforma previdenziale italiana: “Nessun progresso sull’attuazione delle riforme delle pensioni passate, per ridurre il peso delle pensioni di vecchiaia sulla spesa pubblica e creare spazio per altra spesa sociale e pro-crescita”. L’INPS però rimarca le sue posizioni: non ci sono rischi per il sistema previdenziale italiano. Ciò che è necessario fare è proseguire verso una riforma che garantisca l’uscita a tutti i lavoratori in modo flessibile, tenendo conto anche del tipo di lavoro svolto. Cesare Damiano si dice d’accordo con queste premesse: “In primo luogo è vero che il sistema è sostenibile: non è più possibile accollare alla previdenza il costo dell’assistenza e calcolare l’incidenza della spesa pensionistica sul Pil al lordo delle tasse – aggiungendo – è giusto individuare la flessibilità come muro portante di un nuovo sistema, mano a mano che ci avviciniamo al contributivo puro, che decollerà all’incirca dopo il 2030“.
La Quota 98 di Cesare Damiano
Il dirigente PD sembra avere le idee chiare sulla sua proposta; risale al 2013 e ai tempi venne studiata assieme Maria Luisa Gnecchi e Pierpaolo Baretta. Con le opportune correzioni la Quota 98 dovrebbe garantire l’uscita anticipata dal mercato del lavoro con almeno 63 anni di età e 35 di contributi versati ai lavoratori gravosi e solo a loro. Per tutti gli altri è ipotizzabile un meccanismo di uscita di questo tenore: 63 anni e 37 di contributi oppure 64 anni e 36 di contributi. Per quanto riguarda le penalizzazioni, sostiene Damiano, potrebbero essere fissate al 2 per cento per ogni anno di anticipo, mentre per i lavoratori precosi la Quota 41 indipendente dall’età anagrafica, dovrebbe essere sufficiente ad accontentare tutti.
->LEGGI ANCHE Come calcolare quando andare in pensione
© Tutti i diritti riservati. È vietata ogni forma di riproduzione.
Quota 41:x Titti sarebbe ora
Damiano nella sua proposta e nell articolo sopra parla di 41 per i precoci.
Io chiedo un chiarimento: ma coloro che a 63 e 64 anni hanno 43 e 44 anni di contributi?
Se qualcuno mi risponde…grazie anticipatamente