Pensioni: verso Quota 101, a chi sarà rivolta

La Ministra della Pubblica Amministrazione, Fabiana Dadone, esponte del M5S, ha proposto la Quota 101 in sostituzione della Quota 100. Il Governo dibatte in queste ultime settimane su quale possa essere la migliore soluzione per accontentare un po’ tutti. La Quota 100, nei fatti, non ha sortito l’effetto voluto e l’esecutivo cerca una nuova strada o via d’uscita dallo stallo e dalla piega presa dalla riforma pensionistica dell’ultimo anno. Come funzionerebbe in questo caso? Vediamolo nei dettagli.

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Non si rinuncia alla Quota 100

L’idea di base non consiste in una sostituzione totale o in un passo indietro rispetto all’attuale Quota 100; una misura che consente l’uscita anticipata dal mercato del lavoro con 62 anni di età e 38 di contributi versati. Potrebbe trattarsi, invece, di un punto di partenza con il quale raggiungere una situazione previdenziale più stabile. La Quota 101 potrebbe dare la possibilità a molti lavoratori di andare in pensione prima del tempo senza pesare troppo sulla spesa pubblica. Ma è davvero così? In ogni caso la Ministra Dadone ha smentito un ritocco della Quota 100, che resterà in vigore fino al 2021 come già stabilito. In questo contesto è necessario altresì evitare lo scalone che verrebbe a crearsi e che impedirebbe l’uscita per pochi mesi a molti lavoratori.

In cosa consiste la Quota 101

Veniamo ora alla Quota 101. Questa sarebbe la misura alla quale il Governo starebbe lavorando. L’intenzione è quella di sostituirla alla Quota 100. In teoria è molto simile alla prima, ma differisce sia nei numeri che nella durata. La Quota 101, in primo luogo, diventerebbe una misura in tutto e per tutto parte del sistema pensionistico italiano, dunque senza un limite di tempo massimo, come per la Quota 100. In questo modo chiunque, anche in futuro, potrà adoperarla per andare in pensione anticipatamente. Ciò che si modificano sono i requisiti: si andrebbe in pensione a 63 anni e 38 di contributi, ma sarà possibile andarci anche a 62 a patto che si abbiamo almeno 39 anni di contribuzione. Non cambierebbe molto, ma la spesa sarebbe minore e garantirebbe maggiori risparmi da investire.

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Un pensiero su “Pensioni: verso Quota 101, a chi sarà rivolta

  • 25 Febbraio 2020 in 8:04 pm
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    Si punta sempre e solo alla riduzione della spesa, fregandosene del benessere di chi ha lavorato versando contributi per 40 anni. Oggi si va in pensione con assegni mensili da fame, e tutto per non toccare i privilegiati, tutto qua.

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