Madri penalizzate nel lavoro: molte non lo hanno mai avuto
Per i genitori italiani riuscire a conciliare lavoro e famiglia è ancora oggi un grosso problema. Se poi focalizziamo la questione sulle donne, la situazione si complica ulteriormente. Per loro, infatti, è una vera e propria impresa riuscire a lavorare e a prendersi cura della propria famiglia. Secondo i più recenti dati ISTAT relativi all’anno 2018, il tasso di occupazione delle madri di età compresa fra i 25 e i 54 anni con figli piccoli fino ai 14 anni è del 57 per cento. Per i padri questo dato lievita fino all’89,3 per cento, un divario fin troppo esteso.
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Un problema quasi del tutto femminile
Se prendiamo in considerazione i soggetti che lasciano il lavoro per prendersi cura della famiglia o coloro che invece rinunciano a priori al mercato del lavoro, possiamo notare il divario che intercorre fra uomo e donna. Le seconde, infatti, risultano fortemente penalizzate con un preoccupante 11 per cento di loro (con un figlio) che non ha mai lavorato. Basti pensare che il valore della media europea è nettamente inferiore e rasenta il 3,7 per cento. In linea generale, un terzo degli occupati afferma di fare fatica a conciliare vita lavorativa e vita famigliare.
Sono le donne a modificare più spesso i loro ritmi
Quando invece prendiamo in considerazione le madri con un lavoro, almeno il 38,3 per cento di loro ha affermato di aver apportato dei cambiamenti alla propria attività lavorativa allo scopo di combinare vita lavorativa e famigliare. Per i padri il valore si abbassa a 11,9 per cento. Inoltre, bisogna considerare che meno di un terzo delle famiglie si avvale dei servizi pubblici, vale a dire asili, ludoteche, scuole materne. Il 38 per cento si affida ai familiari, questo a causa dei costi giudicati troppo elevati. In altri casi, le motivazioni del non utilizzo dei servizi pubblici risiede nella loro totale assenza o nella mancanza di posti.
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