Bonus Renzi 80 euro: novità nel 2020
Il Governo PD-M5S è al lavoro sulla prossima Legge di Bilancio e tra i temi spunta il Bonus Renzi 80 euro, una misura introdotta nel 2014 in via sperimentale e resa strutturale nel 2015 grazie alla Legge di Stabilità. Secondo le direttive, il credito fiscale può raggiungere la somma di 960 euro all’anno in aggiunta allo stipendio dei lavoratori che ne hanno diritto. Cosa potrebbe cambiare nel 2020? Vediamo tutte le ipotesi.
Bonus Renzi 80 euro: le ipotesi al vaglio del Governo
Le possibili modifiche alle quali potrebbe andare incontro il Bonus introdotto dal Governo Renzi riguardano alcune fasce di lavoratori. In primo luogo, potrebbe essere trasformato da credito fiscale a detrazione d’imposta; in altre parole, la somma di 80 euro andrebbe ad abbassare le tasse invece di sommarsi allo stipendio del lavoratore. Un’altra ipotesi, invece, consiste nell’estendere il beneficio ai redditi fino a 35mila euro rispetto ai 26600 di oggi. Un’altra soluzione riguarda gli incapienti, ovvero l’inclusione nel bonus anche di quei lavoratori con reddito pari o inferiore a 8mila euro.
A chi spetta oggi il Bonus Renzi
Ricordiamo che il Bonus Renzi 80 euro è riconosciuto a tutti quei lavoratori che percepiscono un reddito da lavoro dipendente o reddito assimilato a quello di lavortore dipendente che appartengano alle seguenti categorie:
- Compensi percepiti da soci che lavorano per cooperative
- Somme erogate a co.co.co o collaboratori a progetto
- Compensi percepiti da soggetti impegnati in lavori socialmente utili
- Compensi quali borse di studio, indennità, rimborsi spese a stagisti e tirocinanti
- Indennità e compensi percepiti a carico di terzi dai prestatori di lavoro dipendente per incarichi svolti in relazione a tale qualità
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