Pensioni: flop Quota 100, arriva ipotesi rivalutazione
La Quota 100, una misura che garantisce l’uscita dal mercato del lavoro con 62 anni di età e 38 di contributi, non ha raggiunto le aspettative e in molti parlano di vero e proprio flop. I sindacati Cisl e Uil, dunque, puntano alla rivalutazione delle pensioni con un adeguamento pieno all’inflazione e chiedono a gran voce che venga presa in seria considerazione questa ipotesi dal Governo PD-M5S. Per ora la legge prevede la rivalutazione al 100 per cento solo per trattamenti fino a tre volte il minimo, ma questo valore si abbassa in proporzione all’aumento del reddito.
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Ministro Cataflo (M5S): più flessibilità in uscita per le pensioni
Il nuovo Governo, guidato da PD e M5S, sembra orientato a dare agli aspiranti pensionati maggiori possibilità per uscire prima dal mercato del lavoro e in questo contesto il Ministro del Lavoro Nunzia Catalfo conferma il dialogo positivo che si sta sviluppando fra Governo e sindacati. Catalfo ha spiegato: “Ferma restando la sperimentazione di ‘quota 100’, è ovvio che ci sarà un percorso condiviso e di confronto affinché si possa aiutare il lavoratore a uscire prima, per la flessibilità in uscita“. Tra gli obiettivi, ha sottolineato il Ministro, rientra la possibilità di aiutare il pensionamento e, al contempo, favorire l’occupazione giovanile.
Proroga a Opzione Donna e Ape social, flop della Quota 100
La Quota 100 ha raggiunto solo 180mila beneficiari e non ha creato nuovi posti di lavoro. Si può parlare, in questo caso, di un vero e proprio fallimento della misura e di quell’inizio di riforma che avrebbe dovuto eliminare gradualmente la legge Fornero. L’esecutivo, comunque, non esclude l’inserimento di nuove misure al fine di mandare in pensione i lavoratori prima del tempo. Secondo il Def, però, il rapporto spesa per pensioni/PIL continuerà a salire e ora, all’orizzonte, arriva anche un altro problema: per chi maturerà i requisiti della Quota 100 a partire dal 2022, ci saranno almeno 5 anni di lavoro in più prima di poter andare in pensione.
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q100 non ha creato posti di lavoro perchè con essa sono usciti lavoratori avanti con l’età che ,forse erano un pò d’impiccio per le aziende….dare la possibilità di uscire,in questa q100, almeno a tutti i precoci che arrivano a 41 anni di contributi,farebbe uscire lavoratori di 58-59 anni e qui le aziende dovrebbero reinserire lavoratori. dare la possibilità …. ci sarà sicuramente chi preferirà continuare,ma chi si sente usurato e stanco non è giusto che veda andare in pensione amici dopo 38 anni di lavoro e lui restare li obbligato per altri due anni.