Pensioni: verso proroga Opzione Donna, Quota 100 va avanti
Il Governo Conte Bis porterà con sé diversi cambiamenti, i punti in programma sono diventati 26 per l’esecutivo giallo-rosso e tra questi potrebbe esserci anche la riforma pensionistica e, in particolare, Opzione Donna e Quota 100, una misura fortemente voluta dalla Lega e ora in bilico sulla sua prosecuzione. Nel pentolone anche il salario minimo, la svolta verde e la stabilizzazione dell’aumento dell’IVA.
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Cosa cambia per la Quota 100?
Grazie alla Quota 100 è possibile lasciare il mondo del lavoro con 62 anni di età e 38 di contributi. Sulla carta si tratta di una misura che può aiutare molte persone ad andare in pensione, ma nella realtà risulta funzionale per il comparto pubblico, anche se rischia di lasciare un buco enorme nella sanità e nella scuola. La commissione UE si è sempre detta contraria, così come il PD, mentre il M5S non si è mai espresso in modo assoluto. Ora, con il Governo PD-M5S, la misura è in bilico e si prospettano almeno due soluzioni: cancellazione totale con un risparmio di 6 miliardi, ma costi politici elevati, e una modifica leggera della riforma. Nel secondo caso si pensa a limitare la sperimentazione fino al 2020 e a una riduzione delle finestre di uscita con un allungamento dei requisiti richiesti per accedervi. In questo caso si passerebbe da Quota 100 a Quota 101 o 102 con 39 anni di contributi da versare.
Proroga all’Opzione Donna e salario minimo
Un altro punto riguarda l’Opzione Donna, già al centro del dibattito da diversi mesi. La scadenza dell’ultima proroga è fissata alla fine del 2019 e sono molte le lavoratrici che vorrebbero utilizzarla per uscire in anticipo dal mercato del lavoro. L’unica clausola consiste nell’accettare il ricalcolo contributivo dell’assegno che a un età vicina ai 60 anni può comportare un taglio sostanziale della cifra mensile. Il programma di Governo, poi, fa riferimento anche al salario minimo; basti pensare che in Senato è già in discussione da parte del M5S un aumento del compenso minimo a 9 euro lordi l’ora. Per controbilanciare i costi delle imprese, inoltre, i grillini pensano a nuovi sgravi contributivi.
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NON SI POSSONO CAMBIARE LEGGI PENSIONISTICHE COME CAMBIAR MUTANDE, E PARLO DI QUOTA 100 , SI CREANO NUOVI ESODATI , NON SI PERMETTE AI TANTI ESODATI FORNERO , CHE STANNO PAGANDO DECINE DI MIGLIAIA DI € DI CONTRIBUTI VOLONTARI L’USCITA NEI PRIMI MESI DEL 2020 DI RAGGIUNGERE QUOTA 100, CONTINUANDO L’ INFINITA ODISSEA PENSIONISTICA.
Bisognerà pensare a coloro che hanno oltre 60 anni e hanno perso il lavoro. Quando mai raggiungeranno i requisiti contributivi che dite? Proposta: devono essere stati licenziati o in cassa integrazione, minimo 60 anni ed almeno 25 anni di contributi.