Come andare in pensione con 5 o 15 anni di contributi

Come andare in pensione con 5 o 15 anni di contributi? Sembra un’azione impossibile a farsi, soprattutto se guardiamo alle ultime riforme delle pensioni. Dal 1° gennaio prossimo, infatti, la pensione di vecchiaia non avrà più le classiche distinzioni tra uomini e donne, ma per accedervi saranno comunque necessari 66 anni e 7 mesi di età e, soprattutto, almeno 20 anni di contributi versati. Esistono però delle situazioni nelle quali è possibile andare in pensione con 5 o 15 anni di contributi, in base ai casi, e per farlo si possono sfruttare le deroghe Amato. Vediamo quali sono.

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Come andare in pensione con 15 anni di contributi

Si può ottenere la pensione di vecchiaia grazie a una delle deroghe Amato, avendo solo 15 anni di contributi versati. È il caso della prima deroga Amato. Questa possibilità può farvi accedere alla pensione di vecchiaia nel caso in cui siano stati maturati 15 anni di contributi entro la data del 31 dicembre 1992, pari quindi a 780 settimane di lavoro. Tutti i contributi, in questo caso, risultano utili allo scopo: volontario, figurativo, obbligatorio, da riscatto e ricongiunzione, oppure versati all’estero in paesi europei o convenzionati con l’Italia. Questa deroga ha valore se sussistono i seguenti requisiti di iscrizione:

  • Nell’ex Inpdap
  • Nell’ex Enpals
  • Nell’ex Ipost
  • Nelle gestioni speciali dei lavoratori autonomi dell’Inps (es. artigiani e commercianti)
  • Nel Fondo lavoratori dipendenti (Fpld)

Esiste, poi, la seconda deroga Amato che offre la possibilità di andare in pensione sempre con 15 anni di contributi, ciò vale per tutti coloro che sono stati autorizzati a versare i contributi volontari dopo il 31 dicembre 1992, ed è sufficiente l’autorizzazione ai versamenti. In questo caso, però, gli iscritti all’ex Inpdap ed ex Ipost non si possono iscrivere.

La terza deroga Amato offre anch’essa la possibilità di andare in pensione con 15 anni di contributi, ma è riservata ai lavoratori dipendenti iscritti all’assicurazione generale obbligatoria o, in alternativa, a un fondo sostitutivo o esonerativo della stessa. Inoltre, sono necessari i seguenti requisiti:

  • 25 anni di anzianità assicurativa: ciò significa che il primo versamento dovrà essere versato 25 anni prima del pensionamento
  • 15 anni di contributi versati
  • avere all’attivo almeno 10 anni di lavoro anche discontinuo, ovvero per periodi inferiori alle 52 settimane

Infine, bisogna comunque rispettare i requisiti richiesti legati all’età per poter usufruire della deroga Amato:

  • Per il 2018: 66 anni e 7 mesi
  • Per il 2019: 67 anni di età

Come andare in pensione con 5 anni di contributi

Nel caso in cui non si abbiano almeno 15 anni di contributi versati per poter usufruire delle deroghe Amato appena elencate, c’è un ulteriore possibilità per chi abbia maturato almeno 5 anni di contributi. Si tratta della cosiddetta pensione di vecchiaia contributiva. Per poter accedervi, è necessario avere, nel 2018, almeno 70 anni e 7 mesi di età. Nel 2019 il requisito salirà a 71 anni. Ogni biennio, poi, il requisito salirà di 3 mesi. Infine, per avere accesso alla pensione di vecchiaia contributiva, gli aspiranti pensionati dovranno avere i seguenti requisiti:

  • Non possedere contributi versati prima del 1° gennaio 1996
  • Possedere contributi solamente nella gestione separata oppure avere optato per il computo della contribuzione nella medesima gestione
  • Avere optato per il sistema di calcolo contributivo

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2 pensieri riguardo “Come andare in pensione con 5 o 15 anni di contributi

  • 2 Agosto 2018 in 4:14 pm
    Permalink

    A proposito dei 15 possono usufruire dell’ape volontaria ed andare in pensione prima?,

    Rispondi
    • 2 Agosto 2018 in 4:22 pm
      Permalink

      Salve Paolo,
      Purtroppo per l’Ape Volontaria sono necessari 20 anni di contributi versati e quindi è molto probabile che non sia compatibile con le deroghe Amato. In ogni caso le consigliamo di rivolgersi direttamente all’Inps per approfondire il suo caso.

      Saluti,
      La Redazione di Scoprilavoro.it

      Rispondi

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