Pensioni, proposta CGIL: uscita a 66 anni, 42 di contributi e assegno da 1000 euro

La CGIL ha lanciato l’allarme in questi giorni sul futuro pensionistico dei 40enni di oggi. Tra il sistema previdenziale pensato solo per chi è prossimo alla pensione e il mondo del lavoro ormai sempre più precario e che offre carriere discontinue, chi oggi ha circa 40 anni rischia di uscire dal mercato del lavoro non prima dei 73 anni. Come se non bastasse, inoltre, anche l’assegno ne risentirà a causa del sistema contributivo puro. Per questo motivo il sindacato cerca di correre ai ripari con una nuova proposta.

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Pensioni, la situazione dei 40enni

Le risposte del sottosegretario leghista, Claudio Durigon, non soddisfano le aspettative dei sindacati e di coloro che attendono di andare in pensione. Tra questi ci sono soprattutto gli esodati. Inoltre, un altro rischio si trova dietro l’angolo; il pensionamento di chi oggi ha 40 anni. Le previsioni sulle pensioni future sono infauste per questa generazione ed è necessario un cambio di rotta il prima possibile. I requisiti, infatti, si alzeranno di anno in anno, per questo l’allarme della CGIL non è rivolto solo ai lavoratori prossimi al pensionamento, ma anche a quelli più giovani che rischieranno di dover attendere i 73 anni e un assegno bassissimo.

La proposta della CGIL sulla riforma pensioni

La CGIL vuole prendere in mano la situazione, visto che dal Governo non vengono date risposte esaustive. La Quota 100 durerà tre anni, ma non si sa se al suo posto verrà estesa la Quota 41 a tutti. Per gli esodati rimasti non ci sono ancora certezze e si parla solo sulla carta dell’Opzione Donna 2020. Insomma, i lavoratori hanno bisogno di certezze, per questo motivo il sindacato propone qualcosa di diverso: in pensione a 66 anni di età, 42 di contributi versati – che non sono per niente pochi – e 1000 euro di assegno pensionistico mensile. Anche in questo caso potrebbe cambiare qualcosa, ma bisogna attendere la risposta del Governo su questa proposta.

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2 pensieri riguardo “Pensioni, proposta CGIL: uscita a 66 anni, 42 di contributi e assegno da 1000 euro

  • 21 Luglio 2019 in 1:56 pm
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    Rendere strutturale APE SOCIALE per tutti coloro che hanno perso il lavoro e si ritrovano a 62/63 anni senza alcun reddito con 30 ANNI di contributi e senza possibilità di trovare lavoro.

    Rispondi
  • 31 Agosto 2019 in 8:16 pm
    Permalink

    42 anni e 8 mesi di lavoro
    58 anni di età
    penso che chi come me abbia il diritto di andare in pensione già da adesso
    non pensate?

    Rispondi

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