Reddito di cittadinanza: regole più severe, nuova circolare INPS
Il reddito di cittadinanza cambia, ma questa volta le regole per poterlo richiedere diventano più severe. È quanto si evince dalla nuova circolare INPS 100/2019, all’interno della quale sono presenti le nuove istruzioni operative derivate dalla Legge di Conversione del Decreto 4/2019. Le novità più importanti riguardano i requisiti per poter accedere alla card, indirizzate agli ex coniugi, agli stranieri e ai soggetti condannati. Inoltre, è presente una stretta sui nuclei famigliari senza cambio di residenza. Sono presenti anche alcune variazioni sul patrimonio o reddito che possono determinare la decadenza del beneficio.
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Le nuove regole sul nucleo famigliare
La circolare INPS fa il punto della situazione sul nucleo famigliare, in particolare sull’integrazione della normativa ISEE per quanto concerne la composizione del nucleo con coniugi separati o divorziati, inclusi i figli maggiorenni e non convinenti che risultano al carico IRPEF sui genitori. Nello specifico, nel caso in cui i coniugi separati o divorziati continuino a vivere sotto lo stesso tetto, verranno considerati come parte del nucleo famigliare. Ciò vale anche nel caso in cui i due risultino in due stati di famiglia separati. Per avere due nuclei separati, dunque, è necessario avere una diversa residenza dall’ex coniuge. Inoltre, nel caso in cui la separazione sia avvenuta dopo il primo settembre 2018, il cambio di residenza deve essere certificato da un verbale della polizia locale. La regola che definisce la residenza si applica anche agli altri componenti del nucleo famigliare: anche a seguito di variazioni anagrafiche, i componenti che continuano a risiedere nella stessa residenza faranno parte del nucleo famigliare. Per quanto riguarda il figlio maggiorenne, questi farà parte del nucleo famigliare fintanto che ci saranno le seguenti condizioni:
- Non è coniugato
- Non ha figli a carico
- Ha meno di 26 anni
- Risulta a carico IRPEF dei genitori
I requisiti immobiliari
Nella circolare INPS viene definito anche il requisiti necessario immobiliare per poter usufruire del reddito di cittadinanza. Possono fare domanda solo coloro che abbiano un patrimonio immobiliare – esclusa la prima casa – inferiore a 30mila euro. In questo caso si tiene conto sia degli immobili posseduti in Italia, sia di quelli posseduti all’estero.
Le condanne secondo la circolare INPS
Al momento della presentazione della domanda, il soggetto non deve risultare sottoposto a misura cautelare personale, anche se adottata a seguito di fermo o arresto. Non deve avere condanne definitive avvenute nei dieci anni prima della richiesta. I reati previsti sono quelli degli articoli 270-bis, 280, 289-bis, 416-bis, 416-ter, 422 e 640-bis del codice penale.
Cittadini di stati al di fuori dell’Unione Europea
Una delle modifiche più importanti riguarda l’obbligo di presentare una certificazione da parte dell’autorità estera competente. Tale certificazione deve essere redatta in lingua italiana e legalizzata dal consolato italiano. Dovrà indicare sia il reddito che il patrimonio. Anche la modulistica è cambiata. Bisogna, però, sottolineare che in questo momento l’INPS ha bloccato le richieste da aprile 2019 in attesa di un decreto attuativo ministeriale all’interno del quale verranno indicati tutti i paesi esonerati dai nuovi obblighi.
Decorrenza del reddito di cittadinanza
Il beneficio del reddito di cittadinanza verrà erogato a partire dal mese successivo a quello della presentazione della richiesta. La dichiarazione dovrà essere trasmessa all’INPS dagli intermediari entro dieci giorni lavorativi dalla data della richiesta. L’INPS, entro i cinque giorni lavorativi successivi, verificherà i requisiti del richiedente basandosi sulle informazioni presenti negli archivi propri e in quelli delle amministrazioni.
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