I settori lavorativi che offrono più opportunità ai giovani
Nonostante ci sia un elevato tasso di disoccupazione giovanile, in Italia esistono diversi settori lavorativi che offrono più opportunità rispetto ad altri di trovare un lavoro stabile. Il problema, però, è che si tratta di professioni specializzate per le quali mancano i numeri. In futuro, nell’area tecnico-scientifica verrà richiesto un numero sempre crescente di figure professionali, soprattutto giovani; il problema è che richiedono corsi di studi specifici che vengono quasi sempre scartati o ignorati dagli studenti italiani. Un grave paradosso, se si pensa che nel breve futuro i settori delle automotive, della moda, del design, dell’ospitalità e alimentare. Si tratta del famoso made in Italy.
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Lo studio di Altagamma
Secondo lo studio di Altagamma, da qui fino al 2023, le imprese richiederanno fino a 236000 profili specializzati del settore manifatturiero avanzato: per il 70 per cento di questi posti di lavoro, però, verrà chiesta una competenza tecnico-scientifica, ma le aziende faticano a trovare certi profili. Secondo i dati pubblicati anche da Il Sole 24 Ore: i giovani che scelgono di andare all’istituto tecnico sono solo il 30,7 per cento. Per gli istituto professionali, invece, ci si ferma al 15 per cento. Per quanto riguarda gli ITS – Istituto di Istruzione Tecnica Superiore Post diploma e alternativi all’Università – si arriva a solo 13000 iscritti. Se contiamo anche il numero esiguo di laureati italiani rispetto agli altri paesi europei, entro i prossimi cinque anni ne serviranno quasi 1 milione, ma la media di nuovi laureati non va oltre i 600000. Tra i settori che richiederanno più figure specializzate, non mancheranno quelli scientifici, anche puri, come matematica, chimica, fisica. Senza contare il settore ingegneristico.
I settori lavorativi che offrono più opportunità
Se scendiamo nel dettaglio e guardiamo i numeri, ci accorgiamo che il settore delle automotive sarà quello che necessiterà di giovani laureati e personale specializzato più di altri campi lavorativi. Le aziende che producono e fabbricano macchinari, attrezzature e mezzi di trasporto, entro i prossimi cinque anni, richiederanno oltre 80000 mila professionisti. Nel settore alimentare ne serviranno quasi 50000, mentre nella moda oltre 45000. Nel mondo dell’ospitalità saranno necessarie almeno 33000 figure professionali, mentre in quello del design quasi 20000. Insomma, l’artigiano, il meccanico, il tecnico, non sono mestieri destinati a scomparire. Al contrario, se l’Italia vorrà stare al passo con i tempi e combattere la disoccupazione giovanile, dovrà, prima di tutto, ripensare l’intero sistema scolastico prima che sia troppo tardi.
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