Quota 41 e 12 mesi: quali sono i contributi da poter usare

Per poter andare in pensione con la Quota 41 e 12 mesi di contributi come lavoratori precoci, è necessario sapere, in primo luogo, che non tutti questi possono essere utilizzati per poter uscire dal mercato del lavoro con questa formula previdenziale. Secondo la riforma delle pensioni, infatti, il lavoratore deve essere riconosciuto precoce a tutti gli effetti; ciò significa che solo chi ha iniziato a lavorare prima dei 19 anni di età può avere delle possibilità. Anche in questo caso, però, bisogna fare gli opportuni chiarimenti.

->LEGGI ANCHE Si può accedere alla Quota 41 da disoccupati?

Quota 41 e 12: quali sono i contributi da poter usare?

Come abbiamo sottolineato, il lavoratore precoce è colui che ha maturato almeno 12 mesi di contributi prima del compimento dei 19 anni di età. Si tratta di una regola fondamentale, senza la quale non si viene in alcun modo considerati lavoratori precoci. Il problema principale, però, riguarda i contributi: non tutti possono essere utili per poter andare in pensione con Quota 41 e 12 mesi. Si parla, quindi, di 12 mesi di lavoro effettivo. In caso contrario non è possibile uscire dal mercato del lavoro con questa formula previdenziale. Più nel dettaglio, dunque, i contributi che non vengono considerati sono i seguenti:

  • Contributi da riscatto di anni di studio
  • Contributi volontari versati prima dei 19 anni
  • Contributi da riscatto del servizio di leva

Gli unici contributi validi sono quelli maturati grazie al lavoro effettivamente svolto prima del compimento del 19esimo anno di età, per almeno 12 mesi. Solo in questo caso il lavoratore viene considerato precoce.

Riforma pensioni ostacolata dall’UE

In questi giorni la tensione fra il Governo e la Commissione Europea è tornata in auge a causa dell’aumento del debito pubblico. La UE ha richiesto un chiarimento sulla situazione al Governo italiano a causa del debito che ha toccato quota 132,2 per cento del Pil e ha continuato a salire anziché scendere. Fra le possibili decisioni dell’Unione Europea c’è una sanzione da 3,5 milioni di euro. Il leader della Lega, Matteo Salvini, ha risposto sottolineando che non ci sarà alcun aumento dell’IVA o delle tasse e che i parametri del deficit al 3 per cento, secondo il Trattato di Maastricht, dev’essere rimesso in discussione. In molti si dicono dubbiosi su questi punti e ci si chiede cosa accadrà se la riforma previdenziale potrà essere modificata ulteriormente.

->LEGGI ANCHE Come calcolare quando andare in pensione

© Tutti i diritti riservati. È vietata ogni forma di riproduzione.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

error: Content is protected !!