Stress da lavoro: Oms riconosce la sindrome da burnout
Lo stress da lavoro o, come si dice in inglese, burnout, non è più solo un modo per definire delle condizioni negative che il dipendente presenta a lavoro, ma è diventata una vera e propria sindrome riconosciuta ufficialmente dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. La notizia arriva dopo un decennio di studio sul fenomeno e la sindrome è stata inserita nell’elenco dei disturbi medici aggiornato ogni anno.
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Non una malattia, ma un problema associato alla professione
Lo stress da lavoro o sindrome da burnout non è una vera e propria malattia, piuttosto un problema medico associato alla professione. I sintomi più comuni includono:
- Spossatezza sul luogo di lavoro
- Cinismo
- Isolamento
- Sentimenti negativi in generale
- Efficacia professionale ridotta
Il risultato di tutti questi sintomi porta a una condizione di stress cronico che non è possibile curare con successo. Il burnout è, quindi, un fenomeno associato specificatamente ai contesti professionali e dunque non contemplato in altri ambiti della vita comune.
Molti sintomi, una sola causa: la condizione lavorativa
Il primo a scoprire e a parlare di sindrome da burnout è stato lo psicologo Herbert Freudenberger nel 1974. Come ha spiegato il portavoce dell’Oms Tarik Jasarevic: “Questa è la prima volta che il burn out è stato incluso nella classifica“. Nell’elenco lcd-11 che entrerà in vigore a partire da gennaio 2020, sono presenti altri disturbi come il comportamento sessuale compulsivo e i disturbi di dipendenza causati dai videogiochi. La sindrome da burnout o stress da lavoro è un problema che colpisce centinaia di persone ed è arrivato il momento di comprenderne più a fondo le cause e trovare cure efficaci.
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