Discriminata ai colloqui di lavoro: “Dicono che sembro un uomo”
Discriminata ai colloqui di lavoro perché il suo aspetto non è abbastanza femminile. Catia, ragazza 32enne, alla fine non ce l’ha fatta a tenersi tutto dentro e si è sfogata su Facebook raccontando le sue vicissitudini: “Non riesco a trovare lavoro – ha raccontato – dicono che sembro un uomo“. La sua storia è stata raccontata dal Corriere della Sera e ancora una volta emergono tutte le problematiche legate alla ricerca del lavoro in Italia.
Discriminata ai colloqui di lavoro
Catia non è sicuramente la sola ragazza ad avere questo problema, ma la sua storia è emblematica. Secondo i racconti della giovane, molti locali nei quali si è recata per un colloquio l’hanno respinta non a causa delle sue esperienze e delle sue abilità, ma per via del suo aspetto fisico giudicato troppo mascolino. I titolari interessati più all’aspetto che al curriculum sarebbero la maggioranza, secondo le parole della ragazza. La vicenza si è svolta a Torino: “Mi è venuto il dubbio di essere un problema e che tutto il mondo la pensasse così“.
I colloqui di lavoro
“Il responsabile di un bar – ha spiegato Catia – che cercava una ragazza, mi ha detto che non sono abbastanza femminile perché non porto la gonna e non avrei attirato i clienti. Se è così, sono io che non voglio lavorare in un bar che ha questa considerazione delle donne” ha spiegto la ragazza. In un altro incontro la situazione è stata anche peggiore: “Un barista mi ha strappato in faccia il curriculum che gli avevo appena consegnato – dice ancora – mi ha deriso spiegandomi che cercava solo ragazze di bella presenza. Ho girato come una matta per trovare un lavoro, ma ho incontrato solo gente, che io reputo ignorante, che mi ha guardata e mi ha detto che ho un aspetto maschile e che il mio fisico non rispetta i loro criteri”.
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