Istituto Cattaneo: 150mila posti di lavoro persi con chiusure domenicali
Se anche solo una delle proposte di legge sulle chiusure domenicali dovesse passare, secondo un recente studio potrebbe arrivare un colpo da 10 miliardi di euro per lo Stato. Questa la cifra dei guadagni mancati, ai quali si aggiungerebbero ben 150mila posti di lavoro in meno nel breve periodo. Un’apocalisse che si potrebbe evitare. Queste proiezioni arrivano dall’Istituto Cattaneo e dal relativo studio basato sull’impatto che avrebbero le proposte di legge sulla chisura degli esercizi commerciali se passassero l’esame in Parlamento.
Lo studio dell’Istituto Cattaneo
Nello studio è stato preso in esame il contesto moda/shopping tourism prendendo in considerazione i dati emanati da Federdistribuzione e da altri enti specializzati nel settore. Secondo i calcoli, 19 milioni e mezzo di famiglie italiane fanno acquisti durante la domenica e per almeno il 60 per cento di loro lo shopping festivo è una normalità. Dopo sabato, infatti, la domenica è il giorno migliore per il fatturato. Più di mezzo milione sono invece i lavoratori che esercitano durante in fine settimana e in particolare proprio la domenica. Sono molte le strade tracciate dall’indagine, la peggiore è la proposta legata al M5S: 45 giornate di chiusura per esercizio. Nel caso succedesse, 148mila posti di lavoro andrebbero persi e sul Pil si avrebbe un impatto negativo di 9,4 miliardi di euro. A seguire tutte le altre proposte di chiusura domenicale dalla Lega al PD.
La nota dell’Istituto Cattaneo
Come si evince dalla nota rilasciata dall’Istituto: “Ridurre le aperture domenicali avrebbeimpatti negativi anche sulla contabilità dello Stato, che perderebbe dal miliardo e mezzo ai due miliardi all’anno in gettito fiscale. Anche la psicologia economica globale subirebbe l’influenza negativa delle chiusure domenicali, che inibirebbero la propensione all’investimento da parte di gruppi che operano principalmente in alcuni ambiti settoriali (come alcune catene di ristorazione). E dubbio è anche l’effetto anti desertificazione dei centri storici, dinamica sulla quale alcune proposte – Lega e M5S- dichiarano esplicitamente di voler intervenire“.
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