Quota 100: domande respinte ed erogazione dei primi assegni
La Quota 100, misura-ponte e cavallo di battaglia del Governo Lega-M5S, sta avendo molto successo, tanto da raggiungere le 100mila richieste. Secondo le idee dell’esecutivo, dovrebbe anche portare al superamento graduale della Legge Fornero e alla modifica della Quota 41 estesa a tutti, indipendentemente dall’età. Gabriella Di Michele, Dirigente dell’Inps, ha chiarito alcuni numeri relativi alle domande accolte e a quelle rigettate, oltre alla prima data utile in cui si riceverà il primo assegno pensionistico.
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Quota 100: sono un quarto delle domande accettate
Come riferiscono gli ultimi aggiornamenti relativi alla Quota 100, le domande pervenute sono quasi 100mila. Secondo Gabriella Di Michele un po’ meno, circa 90mila. Quelle accettate fino a questo momento sono state almeno 25mila, circa un quarto, numeri molto bassi fino a questo momento, per non parlare delle domande rigettate che sono state circa 5mila. L’inps, inoltre, deve ancora esaminare almeno 23mila domande con decorrenza a partire dal 1° aprile 2019. In questo caso, se le domnade dovessero essere accettate, il primo pagamento utile partirebbe da maggio. L’applicazione della perequazione, secondo Di Michele, entrerà in vigore per le pensioni di aprile, come previsto dalla Legge di Bilancio 2019.
In attesa della Quota 41
La misura Quota 100 sarà in vigore per tre anni e terminerà la sua validità nel 2021. In questo breve arco di tempo dovrebbe portare al superamento, almeno in parte, della riforma Fornero e tracciare la strada per una modifica definitiva della Quota 41, che verrebbe estesa a tutti, indipendentemente dall’età. Lega e M5S puntano tutto su questa misura, ma è ancora presto per fare pronostici. Nel frattempo, grazie alla Quota 100, dovrebbe sbloccarsi il turn over in diversi settori lavorativi, soprattutto quello sanitario e quello scolastico. Nel breve periodo, infatti, potrebbero essere pubblicati numerosi bandi e offerte di lavoro per far fronte alla fuga di medici e insegnanti. Sulla carta potrebbero essere numeri interessanti per l’occupazione giovanile, ma è ancora tutto da vedere.
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