Pernigotti chiude lo stabilimento di Novi Ligure: 100 lavoratori a casa
Lo stabilimento di Novi Ligure della storica azienda Pernigotti chiude i battenti. La notizia è trapelata al termine di un incontro fra i sindacati e i rappresentanti della società dolciaria, passata tempo fa al GruppoTuksoz, di origine turca. Si tratta di una di quelle notizie che non si vorrebbero mai dare. Stabilimenti produttivi di questo tipo sono in grado di dare lavoro a centinaia di persone e di far ripartire l’economia di un’intera cittadina.
Pernigotti chiude a Novi Ligure: 100 lavoratori a casa
La notizia della chiusura dello stabilimento di Novi Ligure sta facendo il giro dei quotidiano italiani. L’Italia dice quindi addio a un pezzo di storia del suo paese e dell’industria dolciaria italiana. Pernigotti, infatti, è una società storica, risalente al lontano 1860 e punto di riferimento nel mondo del cioccolato. All’interno dello stabilimento ci lavoravano almeno 200 dipendenti: 50 come operai nel settore produttivo e altri nel settore vendite e amministrativo. I licenziati annunciati sono almeno un centinaio. I dipendenti rimasti verranno spostato a Milano. Come ha spiegato Tiziano Crocco (Uila): “L’amministratore delegato era accompagnato dai legali e ci ha comunicato che non sono interessati allo stabilimento. Ciò significa 100 lavoratori a casa e altrettante famiglie in difficoltà. I pochi impiegati del settore commerciale che rimarranno saranno trasferiti a Milano“.
Annunciato presidio dei lavoratori
La risposta dei lavoratori e, soprattutto, di coloro che verranno licenziati, non si è fatta attendere. Domani è in programma infatti un presidio assieme ai sindacati e al sindaco di Novi Ligure, Rocchino Mliere. Nonostante questo, però, le possibilità di una risalita o di una marcia indietro da parte dei fratelli Tuksoz sembra davvero molto lontana. Il destino della fabbrica è già segnato: chiusura in blocco e licenziamenti. Lo stabilimento ha dato lavoro per generazioni ed è probabile che il marchio rimarrà, ma che la produzione verrà spostata altrove, forse all’estero.
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