Perché le aziende non rispondono ai candidati

Ogni disoccupato in cerca di lavoro se l’è chiesto: perché le aziende non rispondono ai candidati? Una questione annosa, sicuramente non facile da spiegare. Lasciamo da parte per un momento i soliti discorsi sulle raccomandazioni. Tranne in casi particolari, come i contesti famigliari o quelle aziende medio piccole dove ci si conosce un po’ tutti, nel mercato del lavoro quello che conta è essere idonei. Se non lo sei, non fai parte della squadra, è molto semplice. Anzi, è semplicissimo.

Come in una partita di calcio

Pensate a una partita di calcio: sei un allenatore che deve formare una squadra di undici giocatori e puoi scegliere fra 100 candidati. Cosa farai? Sceglierai quelli che ti dicono ‘ho bisogno di giocare’, che non hanno l’abbigliamento adatto, i parastinchi, i calzoncini, che non si sono mai sbucciati le ginocchia in vita loro, oppure sceglierai quelli con il borsone già pronto, che palleggiano in solitaria, che ti dicono subito se possono dare il loro meglio in attacco, centrocampo o difesa? La risposta la sai e ora che sei consapevole di questo, prova a rispondere ancora una volta a questa domanda: se le aziende non rispondono, di chi è la colpa?

Troppi curriculum vitae da scremare

La stessa cosa succede fra candidati e reclutatori, con l’unica differenza che, molto spesso, non sono 100 i curriculum vitae da scremare, ma sono migliaia. Dunque, al netto degli algoritmi e dei ‘robot’ che effettuano scremature automatiche in base alle competenze e alle parole chiave, se le aziende non rispondono o non ti rispondono mai, di chi è la colpa? Anche in questo caso è molto semplice: la colpa è tua. Inoltre, come si può pretendere di ricevere una risposta da un reclutatore che deve scremare cento curriculum vitae al giorno? È impensabile.

I motivi principali per i quali l’azienda non risponde: di chi è la colpa?

I motivi principali per i quali non si riceve alcuna risposta dall’azienda sono sempre gli stessi: perdita di tempo nel dover rispondere a tutti, titolo di studio non idoneo, nessuna esperienza lavorativa nella mansione richiesta, poca chiarezza nel curriculum vitae oppure poca professionalità nel costruirlo, nessun accenno alle abilità (quelle vere, non quelle che ci fanno sembrare delle macchine da guerra). E la lista potrebbe continuare. Quindi, quando inviate il curriculum vite, lasciate da parte i complottismi, le raccomandazioni e le frasi fatte. Se non venite presi, il più delle volte, è solo colpa vostra.

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Un pensiero su “Perché le aziende non rispondono ai candidati

  • 23 Novembre 2020 in 5:06 pm
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    salve io sono un saldatore di 30 anni di esperienza lei a ragione al 100% ragione ma la situazione è un po’ diversa: è come la pasta alla carbonara tutti i ristoranti la sanno fare e tutti diranno che l’u sua è la più buona poi la clientela giudica secondo il proprio gusto prezzo e qualità, ma se non provi a mangiare in tutti i ristoranti non sai chi è il più bravo a fare la carbonara. e dunque a poca importanza il coriculum è i fatti che contano! quello che non fanno le aziende è provare le persone, che magari uno scrive male o è impreciso nel coriculum non è detto che non sia bravo nel suo mestiere parlando di lavori manuali, le aziende anno troppa fretta nella ricerca di personale, io o fatto colloqui con addetti alla ricerca del personale che non conosceva nomi di attrezzi o materiali in gergo e lui doveva valutare la mia esperienza nel settore, uno mi ha chiesto la differenza tra carpenteria leggera da quella pesante?? comunque non è sempre colpa dell’operaio

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