Di Maio conferma la riforma della legge Fornero: Quota 100 e 41 al vaglio dell’esecutivo
Il superamento della legge Fornero è sempre il stato il cavallo di battaglia della Lega e del M5S. Ora che l’esecutivo gialloverde guida il Governo, le promesse dovrebbero essere mantenute. Luigi Di Maio, vicepremier e Ministro del Lavoro, avrebbe confermato la volontà di riformare la legge voluta dal Governo Monti nel 2011 e sarebbero almeno due i punti allo studio dell’esecutivo: Quota 100 e Quota 41 o 42. Il vero problema, però, è la mancanza di fondi e su questo e altri punti Brambilla frena gli animi.
Due misure allo studio dell’esecutivo: Quota 100 e Quota 41 (o 42)
Le due strade che l’esecutivo del Governo Conte sta vagliando sono almeno due: l’introduzione della Quota 100, che consentirebbe di andare in pensione con la somma dell’età anagrafica più quella contributiva, nella fattispecie 64 anni e 36 di contributi, e la modifica della Quota 41 che darebbe la possibilità di uscire dal mercato del lavoro con 41 anni di contributi versati, indipendentemente dall’età. Stesso discorso nel caso in cui si decidesse per la Quota 42. Rimane però un altro fatto; l’introduzione della Quota 100, che dovrebbe comparire nella prossima Legge di Bilancio, potrebbe penalizzare alcune categorie di lavoratori, in particolare il personale ATA. Lo stesso Di Maio, ai microfoni di Sky TG24, parlando del confronto con l’Unione Europea ha affermato che nel caso in cui l’UE aiutasse l’Italia in merito a “lotta alla povertà e alla disoccupazione, con il reddito di cittadinanza, con la possibilità di eliminare la legge Fornero, noi potremmo ravvederci”.
Brambilla (Lega) frena: “Con i piani del M5S salterebbe tutto”
Durante l’intervista per il Corriere della Sera, il leghista Alberto Brambilla è tornato a parlare dei piani del M5S relativi al reddito di cittadinanza e alle pensioni minime. Per Brambilla il piano di Di Maio sul taglio delle pensioni d’oro non rispecchierebbe il programma di Governo, mentre la pensione di cittadinanza a 780 euro al mese risulterebbe un vero e proprio disastro: avrebbe un costo di oltre 16 miliardi e getterebbe il sistema previdenziale italiano nel caos. Il contributo di solidarietà, ha sottolineato Brambilla, potrebbe essere una delle poche strade percorribili assieme all’introduzione della Quota 100 sulla quale la Lega spinge fin dal principio.
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Di maio..
Salvini…
Brambilla….?????(ma chi è questo….???)
Ognuno dice la sua
Io so che ho votato un programma di governo ed ‘ESIGO’ venga mantenuto…
41 x tutti!!!!!
Oppure a maggio tornano al6%….
STATE SERENI!!!!
NO AL LIMITE DI ETA’ 64 ANNI SOPRATTUTTO X LE DONNE CI SONO LAVORI CHE NON SI POSSONO FARE A CERTE ETA’ BASTAAAAAAAAAAAAA E’ PEGGIO DELLA FORNERO!!!!!!!! ALMENO LA I GRAVOSI E USURANTI USCIVANO A 63 ANNI