Pensioni: niente Quota 41, mentre Quota 100 sarà per pochi

La situazione relativa alle pensioni è ancora instabile. Il vicepremier e Ministro dell’Interno, Matteo Salvini, negli scorsi mesi ha ribadito a più riprese la volontà di smantellare la legge Fornero e per farlo sarebbe stato sufficiente, secondo l’esecutivo, attuare una controriforma in due tappe. La Quota 100, però, sembra essere l’unica reale possibilità che avrebbe il Governo Conte per cambiare le carte in tavola, ma anche in questo caso è probabile che sarà solo per pochi. Per quanto riguarda la Quota 41, invece, non si sa ancora nulla e le ultime indiscrezioni parlavano di una possibile modifica nel 2020. Bisogna anche fare i conti con l’adeguamento dell’aspettativa di vita che scatterà già dal 2019. Ecco la situazione odierna.

Pensioni: Quota 100 sì, ma per pochi

La misura Quota 100, con ogni probabilità, verrà inserita nella prossima Legge di Bilancio e si sa già che avrà quasi sicuramente dei paletti. 64 anni di età minimo per accedervi e 36 anni di contributi versati. Bisogna ricordare, però, che questi paletti non erano previsti nel programma di Governo che, negli ultimi mesi, ha dovuto fare i conti con la mancanza di fondi necessari per attuarla. Questo è il motivo principale per il quale i paletti saranno necessari. Il costo sarà di almeno 4 miliardi di euro, mentre la legge Fornero rimarrà dietro l’angolo ancora per un bel po’. In sostanza, vista da questo punto di vista, la situazione non cambierà e, anzi, potrebbe persino peggiorare poiché anche l’Ape Social potrebbe essere rimossa.

Pensioni: Quota 41 rimane un miraggio

La tanto attesa modifica alla Quota 41, che doveva essere allargata a tutti indipendentemente dall’età, non arriverà, almeno non nel breve periodo. Nelle ultime settimane si è parlato molto di questa manovra, ma anche in questo caso mancherebbero i fondi e l’esecutivo aveva lanciato l’ipotesi di una Quota 42 allo scopo di ammortizzare sia i costi che l’incremento del numero di pensionati nel breve periodo. I sindacati chiedono incontri che a quanto pare non arrivano, soprattutto nei confronti del vicepremier e Ministro del Lavoro pentastellato Luigi Di Maio. Insomma, le prospettive future vedranno ancora la legge Fornero dettare regole sul sistema previdenziale.

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