Pensioni: penalizzazioni per i precoci, Leonardi “Si rischia il disastro”
Sul tema pensioni continuano a rimanere molti dubbi. Fin dall’inizio, il mantra del Governo Lega-M5S e, soprattutto, del vicepremier e Ministro dell’Interno, Matteo Salvini, è sempre stato uno: smantellare la legge Fornero pezzo per pezzo. Per arrivare all’obiettivo, l’esecutivo aveva in mente un controriforma in due tappe; in primo luogo l’introduzione della Quota 100 da subito e in seconda battuta una modifica alla Quota 41 allargandola a tutti, senza il requisito dell’età. Le carte in tavola, però, continuano a cambiare e oggi si parla solo di Quota 100 con paletti; 64 anni di età e 36 anni di contributi per accedervi. Della Quota 41, che secondo alcune indiscrezioni sarebbe potuta diventare Quota 42, non se n’è più parlato.
Pensioni, Leonardi: “Si rischia il disastro”
A prendere parola, questa volta, è il consigliere economico di Palazzo Chigi, Marco Leonardi, il quale punta il dito contro il taglio delle pensioni d’oro sopra i 4000 euro, già di per sé incostituzionale: “Sulle pensioni si prepara un disastro. Prima presentano un testo tutto sbagliato, poi per correggere fanno confusione totale. Si passa da taglio incostituzionale sopra 4000 euro di pensione a tassa su tutte pensioni sopra i 2000 euro lordi“. Parole dure che sottolineano poi la volontà della Lega di voler applicare il contributo di solidarietà già a partire dai 2000 euro lordi al mese. Il rischio, quindi, è quello di colpire un ventaglio molto più ampio di pensionati, anche chi magari percepisce un assegno da 1500 euro al mese.
Pensioni: penalizzazioni per i precoci
La Lega vorrebbe rivedere la proposta di legge relativa al taglio delle pensioni d’oro. Secondo Roberto Maroni la proposta “è un nuovo salasso al nord produttivo per finanziare il solito becero assistenzialismo di matrice clientelare“. Per l’ex Ministro, l’idea dei due partiti non coincide realmente con l’abolizione della legge Fornero, anzi, va nella direzione opposta penalizzando, oltretutto, i lavoratori precoci ed esorta la Lega a evitare un Decreto Dignità bis e a sistemare la situazione senza l’influenza del M5S.
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