Pensioni: contributi a rischio, ecco come non perderli
La prescrizione vale anche per le pensioni: con questo termine si indica l’estinzione del diritto entro i termini prescritti dalla legge nel caso in cui il titolare degli stessi non lo eserciti. Nel caso delle pensioni, questo lasso di tempo è variabile, ma generalmente, per i contributi, si attesta sui 5 anni. Questo lato del tema pensionistico non tutti lo conoscono e bisogna quindi essere a conoscenza del fatto che i contributi versati all’Inps e non rivendicati dal soggetto, in questo caso il lavoratore, entro 5 anni, si perdono per sempre. Ma è possibile porre rimedio, vediamo come.
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Pensioni: i cambiamenti del 2019
A partire dal 1° gennaio 2019, tutti i contributi ex Inpdap non accreditati sul fondo dell’Inps cadranno in prescrizione. Da quella data in avanti, infatti, l’Inpdap è stato ufficialmente soppresso e tutta la gestione riguardante i fondi previdenziali è stata messa nelle mani dell’Inps. In questo passaggio, quindi, può capitare che ci siano dei contributi che potrebbero essere andati persi. Ad esempio, i dipendenti pubblici, i quali si sono accorti di questo problema, hanno ricevuto dall’Inps le rassicurazioni sul caso e presto i contributi verranno regolarizzati. In ogni caso, però, è bene affrettarsi ed eseguire tutti i controlli necessari in quanto non ci sarà un’ulteriore proroga come quella occorsa fino al 1° gennaio 2019.
Pensioni: come non perdere i contributi
Veniamo ora alle procedure necessarie per non perdere questo tipo di contributi. I dipendenti pubblici, infatti, possono recarsi sul sito internet ufficiale dell’Inps, nel servizio denominato Richiesta di Variazione della Posizione Assicurativa Dipendenti Pubblici – RVPA – grazie al quale è possibile segnalare gli errori e le problematiche legate all’estratto conto contributivo. L’unico modo per rimettere i conti in regola, infatti, consiste proprio nella segnalazione con la quale si può richiedere il giusto accredito dei contributi ex Inpdap. Per questo motivo, se avete dei dubbi in merito, è consigliabile recarsi sul sito Inps e verificare la situazione.
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