Pensioni 2018: Quota 41, estensione bocciata, scoppia ira di Fratelli D’Italia

Pensioni 2018: le notizie per Fratelli d’Italia e per la leader Giorgia Meloni sugli emendamenti proposti al Decreto Dignitià non sono delle migliori. Le proposte sono infatti state tutte bocciate, in particolare si parlava di estensione della Quota 41, che per ora riguarda solo determinati casi salvaguardati dall’Ape Social, l’introduzione della nona salvaguardia e la proroga a Opzione Donna. La risposta del partito e della Meloni non si è fatta attendere, accompagnata anche dalla rabbia di Walter Rizzetto.

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Pensioni 2018: bocciati gli emendamenti di Fratelli d’Italia

La risposta della leader Giorgia Meloni non si è fatta attendere su Facebook e sulla sua pagina ufficiale sono comparse parole dure: “Considerati inammissibili gli emendamenti di Fratelli d’Italia con i quali chiedevamo di prorogare in materia pensionistica Opzione Donna, esodati residui e Quota 41. Avrebbero portato nel medio periodo un risparmio notevole per le casse Inps e statali. Noi non ci arrendiamo e continueremo a lottare in aula per tutelare il lavoro, le vite dei lavoratori e i diritti degli stessi“. Secondo Giorgia Meloni, gli emendamenti, se approvati, avrebbero aiutato migliaia di lavoratori, il problema è che serve tempo per comprendere tutti i risvolti e, soprattutto, cosa intende fare il Governo Conte in merito all’introduzione della Quota 100 e al superamento della legge Fornero.

Pensioni 2018: la risposta di Walter Rizzetto

Il dissenso per la decisione in merito agli emendamenti presentati ha fatto crescere il dissenso e la rabbia anche in Walter Rizzetto che ha condiviso le parole e lo stesso post di Giorgia Meloni. Gli emendamenti proposti da Fratelli d’Italia sono tematiche attuali che rientrano anche nel programma di Governo, ma necessitano però di una finestra di tempo abbastanza lunga prima di poter essere elaborati senza particolari rischi e ricadute sui pensionati e i lavoratori. Walter Rizzetto, comunque, non si tira indietro e ha promesso battaglia: “Faremo la nostra parte sul Decreto Dignità. Farò la mia parte sui temi che ci hanno respinto non volendoli nemmeno discutere“.

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