Pensioni 2018, Boeri: “Quota 41 non favorisce occupazione. Quota 100? Mancano fondi”

Pensioni 2018: il Governo Conte, guidato da Lega e M5S, è da sempre favorevole al superamento della legge Fornero. Per Matteo Salvini, vicepremier e leader della Lega, la riforma dovrebbe essere smontata pezzo per pezzo e, per farlo, l’ipotesi più accreditata consiste nell’introduzione di una Quota 100 – somma dell’età anagrafica con gli anni di contributi versati – e di una modifica alla Quota 41 slegandola dai paletti e lasciando la possibilità per chiunque di andare in pensione con 41 anni di contributi versati. Una controriforma in due fasi. Proprio sull’argomento, il presidente dell’Inps, Tito Boeri, è tornato a discutere dell’impossibilità di attuare questa controriforma del Governo Lega-M5S, i motivi sarebbero molto semplici.

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Pensioni 2018: per la Quota 100 mancano i fondi

Tito Boeri, presidente dell’Inps, si è da sempre dichiarato scettico e ha anche criticato l’ipotesi dell’introduzione di una Quota 100 per superare la legge Fornero gradualmente ma definitivamente. Ora, infatti, si parla di un possibile paletto legato all’età che consentirebbe di uscire dal mercato del lavoro solo dopo aver compiuto 64 anni, abbassando solo di 3 anni l’uscita dal lavoro che dal prossimo anno salirà a 67 fino a raggiungere, in pochi anni, i 70 anni di età per poter uscire dal mercato del lavoro. Uno scenario che non piace a nessuno, ma sul quale c’è ancora molto da discutere e da capire. Boeri, in sostanza, continua a sottolineare la mancanza dei fondi necessari a sostenere una spesa simile, ovvero 20 miliardi di euro all’anno, in base al requisito anagrafico. Boeri, durante l’intervista per il quotidiano La Repubblica, ha risposto: “Quota 100 costa fino a 20 miliardi l’anno, a seconda del requisito anagrafico. Dove li trovano? – parole dure anche nei confronti della Quota 41 – In pensione dopo 41 anni di contributi significa 750 mila pensionati in più. Ma lo sanno che ogni abbassamento dell’età pensionabile riduce l’occupazione, perché il lavoro costa di più? Chi pagherà le pensioni ai giovani?“.

Pensioni 2018: Salvini contro Boeri, ne chiede le dimissioni

La risposta del vicepremier, Ministro dell’Interno e leader della Lega, Matteo Salvini, non si è fatta attendere. Da sempre è scontro fra i due per quanto riguarda la riforma pensionistica; Boeri non è d’accordo su nessuna iniziativa del Governo Conte per poter superare la legge Fornero e l’invito di Salvini è stato chiaro: dimettersi. Il presidente dell’Inps ha risposto all’invito: “Dimissioni? E perché mai? Il mio incarico scade nel febbraio 2019. Fino ad allora io non mi muovo di qui. Ho un mandato, e lo porto a termine. Accusarmi di fare politica è una colossale sciocchezza, chi mi conosce lo sa: ho sempre detto quello che penso, senza mai preoccuparmi di chi fosse a Palazzo Chigi. Se vogliono, mi cacci il Governo”.

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