Pensioni 2018, nuovo piano della Lega: il contributo di solidarietà

Pensioni 2018: negli ultimi giorni, il vicepremier e Ministro del Lavoro, Luigi Di Maio, ha annunciato quelli che sono i prossimi provvedimenti del Governo Conte. Il primo fra tutti e che potrebbe essere reso operativo già entro l’estate, è il tanto atteso taglio alle pensioni d’oro. Secondo le stime sarebbero almeno 30mila i pensionati che percepiscono dai 4000 euro in su e che potrebbero subire un taglio degli assegni pensionistici, ma gli scettici non mancano, primo fra tutto Albero Brambilla, della Lega. Secondo il professore si rischia l’effetto boomerang, ma potrebbe esserci una nuova soluzione.

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Pensioni 2018: Brambilla (Lega) mette in guardia il M5S sul taglio degli assegni

Alberto Brambilla non è d’accordo con l’iniziativa proposta da Di Maio relativa al taglio delle pensioni dai 4000 euro in su: “Toccare le pensioni di privilegio –  ha spiegato durante l’intervista per La Repubblica – come le ha definite qualche giorno fa il presidente dell’Inps Boeri, sembra un gran messaggio, ma potrebbe rivelarsi un boomerang“. Inutile dire, inoltre, che i sindacati sono già sul piede di guerra e nel caso l’esecutivo portasse a compimenti i tagli, non mancherebbero ricorsi su ricorsi. Dunque, mentre Salvini intende smontare la legge Fornero pezzo per pezzo, con l’avvio di una controriforma in due parti, dall’altra parte si tenta di trovare i soldi per farlo ma, secondo Alberto Brambilla, non è questa la strada più opportuna e suggerisce una nuova soluzione.

Pensioni 2018: il nuovo piano della Lega

Proprio in questi giorni è arrivata la controproposta della Lega che consisterebbe in un contributo di solidarietà temporaneo per i pensionati. Come ha spiegato Brambilla a La Repubblica: “Abbiamo calcolato che se si considera il tetto dei 5.000 euro netti mensili le risorse ottenute sarebbero tra i 100 e i 120 milioni. Ma anche se, come sembra ormai orientato a fare Luigi Di Maio, il tetto scendesse a 4.000 euro netti, si otterrebbero 180-200 milioni. Mentre nella peggiore delle ipotesi il contributo di solidarietà vale un miliardo, nella migliore delle ipotesi si potrebbero anche superare i due miliardi“.

Pensioni 2018: come funziona il contributo di solidarietà

Il contributo di solidarietà sarebbe dunque una misura che consentirebbe di aiutare tutte le categorie di pensionati in difficoltà. Si partirebbe, quindi, da uno 0,35 per cento sugli assegni più bassi e da un valore proporzionalmente crescente al crescere degli assegni stessi. Questo contributo toccherebbe tutti gli assegni e non solo quelli d’oro e verranno istituiti almeno due fondi: uno per i lavoratori deboli e un altro per la ‘non autosufficienza’. Si tratta di due piani diversi tra Lega e M5S, per questo i due principali partiti dovranno trovare una via comune.

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