Pensioni 2018: rinvio al prossimo anno per Quota 100 e Opzione Donna?
Pensioni 2018: il Consiglio dei Ministri lampo si è svolto ieri ed è durato circa un’ora. Presieduto da Matteo Salvini a causa dell’assenza di Giuseppe Conte per via del G7 in Canada, secondo le indiscrezioni uno degli argomenti caldi sarebbe stata proprio la riforma delle pensioni, ma dell’argomento non si è fatta parola. Molti quotidiani, come Termometropolitico.it, sostengono che con ogni probabilità, la Quota 100 e l’Opzione Donna verranno rinviate al 2019. Vediamo per quale motivo.
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Pensioni 2018: serve tempo per intervenire sulle pensioni
Per poter agire sulla riforma delle pensioni e cambiarla favorendo l’abolizione della legge Fornero, così come vorrebbero Lega e M5S, serve del tempo. Ciò anche a causa delle assenze di Giuseppe Conte, impegnato sul molte altre tematiche. In linea generale, però, è difficile che una simile manovra possa compiersi in così poco tempo, dato che andrà a toccare i saldi di bilancio e proprio per questo motivo è molto probabile che sarà con la prossima legge di Bilancio che arriveranno le prime informazioni ufficiali. Il Governo Lega-M5S, come sappiamo, ha l’obiettivo di abolire gradualmente la riforma Fornero grazie all’introduzione della Quota 100 e della Quota 41.
Pensioni 2018: molti dubbi su Quota 100 e altre manovre a favore del sistema previdenziale
Rimangono comunque molti dubbi sull’introduzione della Quota 100. Per Tito Boeri (Inps) i costi sarebbero troppo elevati, mentre Cesare Damiano (PD), chiede maggiore chiarezza al Governo, soprattutto in merito alle coperture. Ci si chiede, inoltre, se i futuri assegni verranno ricacolati con il sistema contributivo o no. L’idea della Quota 100 è stata inoltre bocciata da Marco Bentivoglio: “La correlazione tra l’uscita dei pensionati e l’ingresso dei giovani nel mercato del lavoro semplicemente non è diretta e, quando accade, è molto limitata: più o meno, entra un giovane ogni tre pensionati che escono. Se queste sono le aspettative, il risultato della riforma alla legge Fornero sarà molto deludente. E lo dice uno che la legge Fornero la correggerebbe“. Durante l’intervista per Linkiesta, ha sostenuto che la Quota 100 non faccia altro che replicare le stesse inesattezze della legge Fornero, ovvero “quella secondo cui l’età pensionabile non deve dipendere dalla gravosità del lavoro. Ci sono professioni in cui non c’è nessun problema ad arrivare a 67 anni. Per altri, che fanno lavori usuranti, è ridicolo“.
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