Pensioni 2018, Fornero: “Abrogare la mia riforma non è possibile. Costi proibitivi”

Pensioni 2018: uno degli obiettivi principali del nuovo Governo Lega-M5S è senza dubbio riformare il sistema pensionistico. Salvini e Di Maio sono da sempre concordi nel voler superare la legge Fornero, anche gradualmente, e proprio questo tema è stato il cavallo di battaglia della Lega fino a questo momento. Ora, però, bisogna passare alle vie di fatto. Il nuovo Governo, guidato da Giuseppe Conte, intende introdurre la Quota 100, la Quota 41 e prorogare Opzione Donna, ma per quanto riguarda la prima soluzione, in molti puntano il dito per via della mancanza di fondi disponibili, primo fra tutti il presidente Inps Tito Boeri. Ora anche l’ex Ministro Fornero è tornata sull’argomento.

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Pensioni 2018, Fornero: “Impossibile abrogare la mia riforma, costa troppo”

Per introdurre la Quota 100, Lega e M5S vogliono mettere a disposizione 5 miliardi di euro all’anno per almeno 10 anni, ma ancora non si sa da dove arriveranno le coperture. Resta il fatto che, con ogni probabilità, se ne riparlerà con la prossima legge di Bilancio. In questo scenario torna a parlare anche l’ex Ministro del Governo Monti, Elsa Fornero. Durante un intervento al Festival dell’Economia di Trento, l’ex Ministro ha sottolineato come l’abolizione della sua riforma comporti costi proibitivi: “Non basta amare il popolo per trovare le risorse, ci vuole anche capacità di leggere i vincoli del sistema economico. Bisogna chiedersi se siamo davvero convinti che non ci siano altri settori che hanno bisogno urgente di risorse – ha aggiunto – Un atteggiamento brutto nel nostro paese è quello di negare che qualcosa è stato fatto in precedenza. Invece qualcosa è stato messo in piedi con il sacrificio degli italiani. Quel qualcosa che si è fatto ora rischia di essere perso. Non è una buona politica quella che promette a suon di debito“.

Pensioni 2018: UE aumenta il budget per gli assegni pensionistici dei suoi funzionari

L’Unione Europea si è sempre detta scettica sulle iniziative del nuovo Governo, ammonendo a più riprese l’Italia soprattutto per quanto riguarda la situazione previdenziale. Per la Commissione UE la riforma Fornero non deve essere toccata ed è necessario combattere la corruzione e ‘lavorare di più’. Come ha riportato Il Fatto Quotidiano, nel Bilancio del 2019 è previsto un aumento del 6,2 per cento del budget dedicato agli assegni pensionistici dei funzionari UE. Questi, infatti, maturano l’assegno dopo 10 anni di attività e possono uscire dal mercato del lavoro a 66 anni o a 58 anni con una penalizzazione sull’assegno del 3,5 per cento su ogni anno anticipato. La curiosità, però, risiede nel fatto che il sistema di calcolo di queste pensioni è retributivo e che proprio questo metodo sia stato archiviato dall’Italia su pressione della stessa UE a partire dal 1995. Con l’arrivo della legge Fornero è stato ritenuto ‘troppo oneroso’ e cancellato definitivamente.

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