Pensioni 2018: via legge Fornero e introduzione Quota 100, Boeri lancia allarme
Pensioni 2018: oggi pomeriggio il nuovo governo politico Lega-M5S giurerà al Quirinale e si darà ufficialmente il via al nuovo esecutivo capitanato dal Primo Ministro Giuseppe Conte e dai due vice Matteo Salvini, della Lega e Luigi Di Maio del M5S. Con loro torna fra i gli obiettivi principali il tema della riforma previdenziale e dell’abolizione della legge Fornero tramite l’introduzione della Quota 100. Assieme alla Quota 41 ora sembrano tutte possibilità molto concrete, ma Tito Boeri, presidente Inps, lancia un nuovo monito.
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Pensioni 2018: tutti i punti principali del contratto di Governo Lega-M5S
In tema pensioni c’è molta carne al fuoco nel contratto di Governo targato Lega-M5S. In primo luogo si torna ufficialmente a parlare di Quota 100 e Quota 41, con la possibilità di superare definitivamente la legge Fornero. Ricordiamo che la Quota 100 consiste nella somma dell’età anagrafica con gli anni di contributi versati fino a raggiungere il valore 100, mentre la Quota 41 consente di andare in pensione con 41 anni di contributi versati indipendentemente dall’età. Sempre in tema pensioni, però, è prevista anche la proroga a Opzione Donna e il taglio delle pensioni d’oro per quelle che superano i 5000 mila euro. Per quanto riguarda più approfonditamente il superamento della legge Fornero, dovrebbero essere stanziati 5 miliardi di euro l’anno per almeno 10 anni. Ciò che tutti ancora si domandano, giustamente, è dove troveranno le coperture per attuare la manovra.
Pensioni 2018: Tito Boeri (Inps) lancia l’allarme sulle coperture
Il presidente dell’Inps, Tito Boeri, da sempre è contro l’abolizione della legge Fornero anche e soprattutto in virtù della mancanza effettiva di coperture necessarie a sostenere tale spesa. Durante il Festival dell’Economia di Trento, Tito Boeri ha sottolineato ancora una volta l’ammonimento di poche settimane fa in merito alla questione Fornero: “L’abolizione della legge Fornero del 2011 – ha spiegato – porterebbe un aumento del debito implicito fino a 100 miliardi. Se continuiamo a spendere di più nelle pensioni e non pensiamo alle emergenze sociali, metteremo a repentaglio i nostri conti pubblici rischiando di gonfiare ulteriormente il nostro debito pubblico“. La Quota 100 costerebbe almeno 15 miliardi il primo anno, 20 miliardi il secondo e a seguire; nulla a che vedere con i 5 miliardi l’anno intesi da Lega-M5S nel loro contratto di Governo. Per Boeri bisogna investire nel problema della povertà e della disoccupazione.
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