Pensioni 2018: stop Ape Social e Quota 100 con paletti? Ecco la situazione
Pensioni 2018: i primi provvedimenti in merito al tema previdenziale da parte dell’esecutivo Lega-M5S, potrebbero riguardare l’Ape Social, l’Opzione Donna e la Quota 100, anche se per l’ultima, con molta probabilità, bisognerà attendere la prossima legge di Bilancio. Sull’argomento è tornato anche il Presidente dell’Inps Tito Boeri, che ha avvertito nuovamente sui costi dell’introduzione della Quota 100, i quali si potrebbero aggirare sui 15 miliardi di euro all’anno. Ecco tutti i punti principali.
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Pensioni 2018: ripristino Opzione Donna e stop all’Ape Sociale
Come ha riportato anche il quotidiano Il Sole 24 Ore, tra i primi provvedimenti che potrebbe prendere il nuovo esecutivo Lega-M5S, è presente anche la possibilità di fermare l’Ape Social, mentre per quanto il riguarda l’Opzione Donna potrebbe invece esserci il ripristino della pensione anticipata: in questo modo le donne potrebbero uscire dal mercato del lavoro a 57 o 58 anni con 35 anni di contributi. Si parla, poi, di un’ulteriore misura in questi giorni, la cosiddetta Quota 41.5; questa nuova misura, una diversa tipologia di pensione anticipata, permetterebbe di uscire dal mercato del lavoro con 41 anni e 5 mesi di contributi, senza bisogno dell’età anagrafica.
Pensioni 2018: Quota 100 sì, ma con alcune restrizioni
Si torna a parlare anche della Quota 100 che permetterebbe di superare la legge Fornero con uno stanziamento di 5 miliardi all’anno per almeno 10 anni. Il problema principale, però, risiede nel fatto che questa manovra permetterebbe a molte più persone di andare in pensione ed è proprio su questa falsa riga che la Quota 100 potrebbe sì entrare in vigore a tutti gli effetti, ma con alcune restrizioni. Dunque, secondo le ultime precisazioni in merito, per poter uscire dal mercato del lavoro grazie alla Quota 100 sarebbe necessaria un’età anagrafica minima; non è ancora del tutto chiaro quale possa essere questa età, ma molti sostengono che sia tarata a 64 anni, con un minimo di contributi versati pari a 36 anni. Ci sono altre ipotesi che invece parlano di 61 o 62 anni di età minima e 38 anni di contributi versati, ma è ancora tutto da vedere.
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