Pensioni 2018: Quota 100, Opzione Donna e Ape Social, ecco cosa potrebbe cambiare
Pensioni 2018: come è stato riportato sul quotidiano Il Sore 24 Ore, potrebbero verificarsi già prima dell’estate diversi cambiamenti con alcuni provvedimenti urgenti. Nella riforma delle pensioni potrebbero ricadere anche la riforma dei centri per l’impiego e probabilmente nuove direttive per il contrasto all’immigrazioni, tematiche che a Lega e M5S interessano da sempre. Più nel dettaglio, però, proprio la Quota 100 potrebbe slittare a fine anno, quando l’esecutivo comincerà a modificare la Legge di Bilancio, ammesso che vi siano le coperture.
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Pensioni 2018: cosa può cambiare con Lega e M5S
I due partiti hanno come obiettivo quello di preparare alcune misure funzionali alla vera e propria riforma delle pensioni. L’approvazione, comunque, necessiterà di alcuni mesi, ma si parla già di stop all’Ape Sociale – l’anticipo pensionistico a carico dello Stato – e agli interventi per i lavori gravosi emanati dal Governo Gentiloni. Per quanto riguarda l’Opzione Donna, invece, potrebbe verificarsi il ripristino della possibilità di uscire dal mercato del lavoro a 57 o 58 anni se, però, si accetta il calcolo dell’assegno basato sul sistema contributivo.
Pensioni 2018: Quota 100 ancora lontana
Come abbiamo anticipato, per quanto riguarda invece l’attuazione della Quota 100 per il superamento della legge Fornero con i famosi 5 miliardi di euro all’anno stanziati per almeno 10 anni, bisogna aspettare almeno fino alla fine dell’anno in corso e la prossima legge di Bilancio. Ricordiamo che l’introduzione della Quota 100 prevederebbe l’uscita dal mercato del lavoro con 41 anni e 5 mesi di contributi senza il vincolo dell’età anagrafica oppure con l’età anagrafica sommata agli anni di contributi che raggiunge, appunto, il valore 100. In questa circostanza, dunque, l’aspirante pensionato dovrà avere almeno 64 anni.
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