Pensioni 2018, Elsa Fornero: “Quota 100 scelta miope, non serve al paese o ai giovani”

Pensioni 2018: in questi giorni di lunghe trattative fra i due partiti politici vincitori delle scorse elezioni, Lega e M5S, sono state molte le critiche relative al possibile programma di Governo. Alcune di queste hanno trovato conferma nell’ultima bozza e nel documento definitivo, soprattutto per ciò che riguarda il tema delle pensioni. Secondo l’ultimo documento, infatti, l’accordo Lega-M5S prevederebbe l’introduzione della Quota 100 per superare la legge Fornero con un finanziamento di 5 miliardi di euro all’anno per almeno 10 anni. A criticare la possibile manovra è stato non solo Cesare Damiano del PD, ma anche Toni Barber del Financial Time e la stessa Elsa Fornero.

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Pensioni 2018, Damiano (PD): non ci sono le coperture

L’esponente dem Cesare Damiano condivide l’idea del superamento della legge Fornero con l’introduzione della Quota 100 e della Quota 41, ma si definisce scettico sullo stanziamento dei 5 miliardi di euro all’anno per dieci anni. Il motivo sembrerebbe essere molto semplice, non ci sono le coperture finanziare per una simile manovra: “Sulle pensioni si prevede uno stanziamento di 5 miliardi di euro con i quali si dovrebbero realizzare la Quota 100 e l’uscita dal mercato del lavoro con 41 anni di contributi a prescindere dall’età, ma per i quali non c’erano e non ci sono le coperture finanziarie. Si tratta di cinque miliardi all’anno o è una tantum?”. 

Pensioni 2018, Elsa Fornero: “Introduzione Quota 100 è scelta miope”

Fra Matteo Salvini ed Elsa Fornero non corre buon sangue, a più riprese il leader della Lega ha attaccato l’ex Ministro del Lavoro e, di contro, l’ex Ministro ha ribattutto sempre sul tema e sull’abolizione della sua riforma. Anche in questo caso punta il dito contro l’introduzione della Quota 100. Come ha evidenziato il Corriere della Sera: “É una scelta che rischia di vanificare i sacrifici che sono stati fatti in questi anni da molti lavoratori –  ha spiegato Elsa Fornero – e rischia anche di vanificare le aspettative delle persone, che avevano anche cambiato i loro piani di vita. Oltretutto – ha aggiunto – se rispetto a questa quota 100 si continua con un pagamento che è sostanzialmente basato su formula retributiva, quindi senza alcun disincentivo a continuare il lavoro ma con incentivi a uscire perché queste quote sono una riedizione della pensione di anzianità“. L’ex Ministro ha poi sottolineato come l’introduzione della Quota 100 possa penalizzare e non tenere conto delle generazioni future.

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