Pensioni 2018, intesa Lega-M5S: 5 miliardi di stanziamenti per la Quota 100

Pensioni 2018: le aspettative dietro l’accordo tra Lega e M5S in merito al tema pensioni sono molto alte e proprio in queste ore sono arrivate alcune novità sulla questione. In questo momento, infatti, i due leader politici sono al lavoro per trovare un programma che soddisfi i punti principali sui quali i due partiti sono d’accordo e presentare il documento al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Oltre a questo, c’è anche il problema della scelta del Primo Ministro, ma già si parla di uno stanziamento di 5 miliardi all’anno per anticipare l’uscita dal mercato del lavoro con 41 anni di contributi. Ecco i dettagli, non esenti da critiche.

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Pensioni 2018: introduzione della Quota 100 e superamento legge Fornero

Proprio ieri l’Huffington Post ha pubblicato la bozza del contratto di governo tra Lega e M5S, all’interno del quale ci sono riferimenti al tema pensionistico e in particolare sulla possibilità di stanziare 5 miliardi di euro l’anno per superare la riforma Fornero. Come riporta il sito Orizzontescuola.it: “Uscire dal lavoro quando la somma dell’età e degli anni di contributi del lavoratore è almeno pari a 100, con l’obiettivo di consentire il raggiungimento dell’età pensionabile con 41 anni di anzianità contributiva, tenuto altresì conto dei lavoratori impegnati in mansioni usuranti”.

Pensioni 2018: critiche e costi

Dopo la pubblicazione della bozza del contratto di governo tra Lega e M5S non sono mancate ovviamente le critiche. Toni Barber, Europe Editor del quotidianto The Financial Time, ha commentato la proposta in maniera molto preoccupante: “Non so chi sceglierà il prossimo ministro dell’Economia, ma la cosa più preoccupante riguarda la proposta di cancellare la riforma delle pensioni, la legge Fornero. Sarebbe un gravissimo errore, e produrrebbe di certo una reazione dei mercati, che invece per ora sono ancora calmi”. Per quanto riguarda i costi, invece, il presidente Inps Tito Boeri ha sottolineato ancora una volta quegli 11 miliardi di euro da sborsare subito e gli altri 15 miliardi entro i prossimi anni. Questi costi non sembra siano stati contemplati durante le trattative due partiti che invece stimano in 5 miliardi l’anno per 10 anni, dunque fino a 50 miliardi di euro.

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