Pensioni 2018: abolizione Fornero, Quota 100 e Quota 41, se ne riparla dopo il voto
Pensioni 2018: dopo il 4 marzo l’Italia è entrata in uno stallo politico che ha visto Lega e M5S trattare per la formazione di un Governo stabile. Sono trascorsi ormai due mesi e nonostante tutte le parole, le trattative e le riappacificazioni, siamo ancora nella stessa situazione di sessanta giorni fa. Di Maio e Salvini hanno fatto promesse, sopprattutto sulla situazione pensionistica, ed entrambi erano d’accordo su un’abolizione o anche superamento graduale della legge Fornero. Molte promesse ‘per il bene del paese’, ma quando si tratta della poltrona, ecco che arrivano i problemi.
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Pensioni 2018: le promesse e le mancanze dei due leader politici
Sia Luigi Di Maio che Matteo Salvini hanno cavalcato la campagna elettorale sul dorso dell’abolizione della legge Fornero e su quello del reddito di cittadinanza. Lega e M5S in effetti hanno diversi punti in comune e sembravano i due partiti destinati alla guida del Governo, ma se da una parte c’è un movimento che vuole governare a tutti i costi, dall’altra c’è un Silvio Berlusconi che tiene per il cappio un Matteo Salvini incapace di prendere una decisione concreta per ‘il bene del paese’. Se davvero entrambi volessero ‘il bene del paese’ a quest’ora ci sarebbe stato un Governo e poco importa se il Primo Ministro fosse stato Di Maio o Salvini. Il PD non fa paura ed è l’ombra di una sinistra frammentata e imborghesita che non riesce più a trovare la sua identità. Dalle sue ceneri sono sbucati partiti minori come Potere al Popolo che, ovviamente, non può contare ancora nulla nel panorama politico italiano.
Pensoni 2018: Quota 100, Quota 41 e abolizione Fornero rimandate
In questo stallo politico chi ci rimette davvero non è solo la stabilità del Governo, ma anche tutte le piccole e grandi situazioni che rendono l’Italia uno dei paesi più instabili d’Europa. La situazione pensionistica italiana fa paura a Bruxelles, che ha puntato il dito proprio contro le ultime manovre sulle pensioni. L’Italia ha la necessità di rattoppare i buchi lasciati dai precedenti governi e lo deve fare il prima possibile. Come logica conseguenza, la Quota 100, la Quota 41 e il tema dell’abolizione della legge Fornero sono discorsi che verranno rimandati dopo il voto, ma se la legge elettorale non cambierà si rischierà un nuovo stallo politico che debiliterà ancora di più il paese. Ora è tutto nelle mani del Capo dello Stato Sergio Mattarella che avrà l’onere di capire cosa fare di questo insipido minestrone politico.
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