Pensioni 2018, Elsa Fornero su M5S e contratto di Governo: “Promesse svanite”
Pensioni 2018: la recente bozza in 10 punti del M5S, ovvero il contratto di Governo da proporre al PD in vista di una possibile alleanza, non è piaciuto ai sostenitori pentastellati e ha generato diverse polemiche a causa della mancanza dell’abolizione della Legge Fornero, della buona scuola e molti altri sottolineati durante la campagna elettorale. Il giornalista della Stampa Ilario Lombardo ha sottolineato come questa sia una mossa, un’esca per i dem che in questo modo potrebbero essere più inclini a formare un Governo con il M5S. In questo dibattito rientra anche l’ex Ministro del Lavoro Elsa Fornero, da sempre critica sulle proposte di Lega e M5S in particolare.
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Pensioni 2018: Elsa Fornero punta il dito contro il M5S
Durante la trasmissione DiMartedì andata in onda sul canale La7, l’ex Ministro del Lavoro Elsa Fornero ha parlato del contratto di Governo del M5S e della mancanza, all’interno del programma, dell’abolizione della sua legge. Secondo l’ex Ministro del Lavoro questa mancanza le darebbe la “conferma del divario che esiste tra cose che si dicono in campagna elettorale e quelle che si prevede di poter fare quando si è al Governo“. Elsa Fornero ha poi aggiunto: “Molte delle cose che sono state con disinvoltura da tutti promesse in campagna elettorale, spariranno nelle realizzazioni e la vicenda è segno della delusione di cui la politica è costantemente fonte“. Secondo l’ex Ministro i politici dovrebbero puntare sulla possibilità di creare nuovo lavoro invece di insistere sulla modifica del sistema previdenziale.
Pensioni 2018, Legge Fornero e disoccupazione giovanile: quale legame?
Secondo Tania Sacchetti, segretaria confederale della Cgil, nonostane la ripresa economica, l’Italia si sta rialzando con molta fatica; le disuguaglianze sociali crescono e la disoccupazione fra i giovani rimane ancora alta. Come ha spiegato ai microfoni di Radio Articolo1: “Le politiche messe in atto finora stanno penalizzando principalmente questa categoria di lavoratori. La ripresa occupazionale è determinata per lo più dalla riforma delle pensioni, che ha visto l’allungamento dell’età pensionabile e ha premiato soprattutto gli over 50. Bisogna invece generare occupazione per i giovani“.
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