Pensioni 2018: cancellare la Legge Fornero è possibile, ma servono coperture
Pensioni 2018: il dibattito relativo alla possibilità di abolire definitvamente la Legge Fornero continua sia da parte dei principali partiti politici che sostengono questa soluzione, come Lega e M5S, sia in televisione, dove Carlo Cottarelli ha spiegato, durante la trasmissione di Giovanni Minoli in onda su La7, quanto verrebbe a costare una manovra di questo tipo in tempi brevi e sul lungo periodo. Ecco quali sono le stime dell’economista e dirigente dell’Osservatorio dei conti pubblici dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.
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Pensioni 2018: abolire la riforma Fornero costerebbe 15 miliardi all’anno
Secondo l’economista Carlo Cottarelli, abolire la Legge Fornero costerebbe parecchi miliardi all’anno: “per i primi anni almeno 15 di miliardi l’anno. Bisognerebbe trovare le coperture ma non è facile. Poi, dipende naturalmente da come si scrivono i provvedimenti e si possono sempre trovare le coperture. Il debito non deve essere ripagato, deve scendere rispetto al Pil. Se il rapporto tra debito e Pil scende bisogna evitare il numeratore cioè che aumenti il debito. Non si può fare aumentando il deficit sperando che questo faccia crescere l’economia. Bisogna che il pil cresca perché si fanno riforme strutturali”. La cifra, quindi, è molto importante, ma non impossibile da contenere e potrebbe essere recuperata in almeno due modi: il taglio agli incentivi e la lotta all’evasione fiscale.
Pensioni 2018: Salvini chiude al PD e apre al M5S
Nel frattempo, proprio nei giorni scorsi il leader della Lega Matteo Salvini è tornato a parlare delle priorità del partito e del paese in generale; oltre all’abbassemento delle tasse, rimane un punto fisso l’abolizione della Legge Fornero e proprio in quest’ottica Salvini ha sottolineato l’impossibilità, da parte della Lega, di entrare in sintonia e formare un’intesa con il Partito Democratico. Su questo fronte, al contrario, si aprono ancora di più le possibilità per un’alleanza con il M5S, soprattutto per via dei molti punti in comune relativi ai programmi elettorali, primo fra tutti il superamento della Legge Fornero.
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