Napoli, senza lavoro se ne inventa uno da 1500 euro al mese: il ‘codista’

Negli ultimi anni, soprattutto a causa della recente crisi economica che ha investito il paese, si sente spesso parlare dei nuovi lavori che presto sostituiranno gran parte di quelli vecchi. Tutte queste nuove mansioni, però, hanno a che fare con le nuove tecnologie, ma ne esiste uno, molto più semplice e ‘umano’ che può far fruttare 1500 euro al mese: il codista. La notizia è stata riportata dal Corriere della Sera e il protagonista della storia è un uomo napoletano che svolge questa mansione a tempo pieno presso l’Ospedale Vecchio Pellegrino di Napoli. Ecco la sua storia

Si chiama Ciro e da 25 anni ha perso il lavoro – in nero –  che aveva al bar Pignasecca. Con due figli a carico e una moglie disoccupata, la necessità di trovare un impiego in grado di sfamare l’intera famiglia era diventata una priorità, così l’uomo si è reinventato mettendo su un vero e proprio business: quello del codista. Questo padre di famiglia nel tempo è diventato una colonna portante del nosocomio di Montesano e le persone si rivolgo a lui una volta messo piede nell’ospedale. Dalle 6 del mattino fino al pomeriggio inoltrato, oltre a mettersi in coda per gli altri, vende anche caffè, cappuccini, cornetti che compra per 40 centesimi proprio nel bar dove lavorava da giovane.

A dargli manforte è la moglie Rosa che, da casa, prende gli appuntamenti segnando il nome del richiedente e l’ordine nel quale inserirlo: una volta formata la fila arriva anche il foglio affisso alla porta dell’ambulatorio che disciplina l’ordine di ingresso dei pazienti. A metà mattinata, poi, l’uomo gira per i pazienti ricevendo la ‘tariffa’ che, in realtà, non ha prezzi fissi ma si avvicina più a una libera donazione. Tutto questo via vai gli frutta circa 1500 euro al mese. Un lavoro in nero, irregolare ovviamente, e forse anche fastidioso per tutti quei pazienti che non conoscono Ciro e si mettono in coda inconsapevoli dei tempi di attesa.

Come ha raccontato un anziano paziente al Corriere della Sera: “Qui dentro Ciro è una istituzione. Lo vediamo entrare ed uscire in continuazione o scrivere i nominativi sui fogli e mi ha detto che alla fine del mese, tra caffè, cornetti, sigarette, bollette delle scommesse recapitate fino al letto dei pazienti e prenotazioni guadagna fino a 1.500 euro al mese. Gli entrano in tasca ogni giorno una cinquantina di euro. Aveva perso il lavoro e si è inventato un mestiere, rendendosi indispensabile a chiunque, per un motivo o per l’altro, abbia a che fare con il Vecchio Pellegrini. Percorre ogni giorno, tra scale, reparti e pronto soccorso, decine di chilometri e non si ferma mai“.

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