Riforma pensioni 2018, Delrio contro Lega e M5S: “Cancellare la Legge Fornero è rischioso”

Riforma pensioni 2018: Graziano Delrio del Partito Democratico, intervistato di recente dal Corriere della Sera, punta il dito sulle proposte della Lega e del M5S, i due partiti usciti vincitori dalle scorse elezioni politiche del 4 marzo 2018. In particolare è proprio la Legge Fornero il centro del dibattito e la posizione dei due partiti, inoltre, rende molto improbabile una vicinanza con il PD che, quasi sicuramente, sarà all’opposizione in caso di Governo Lega-M5S. Anche Carlo Sangalli, Presidente della Confcommercio, difende la riforma e il Jobs Act.

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Riforma pensioni 2018: Delrio contro Lega e M5S

Graziano Delrio, durante l’intervista per il Corriere della Sera, ha alimentato ancora una volta il dibattito attorno alla possibile abolizione della Legge Fornero. Lega e M5S spingono per un superamento graduale della riforma e il partito guidato da Luigi Di Maio propone anche l’abolizione dei vitalizi che metterebbe a rischio sia i parlamentari odierni che le vedove di ex parlamentari. Come ha spiegato il capogruppo del PD alla Camera, Delrio: “Ci possiamo sedere sempre, ma mi sembra impossibile che le differenze siano scomparse a venti giorni dal voto. Se siamo seri dobbiamo dire che le distanze programmatiche, tra noi e la Lega e tra noi e i 5stelle, su molti temi sono sostanziali. Non è questione di renziani o non renziani, ma di contenuti. se per trovare convergenze propongono la flat tax per far pagare meno tasse ai ricchi togliendo risorse a scuole e sanità pubblica, l’argomento è chiuso. E se vogliono cancellare la legge Fornero io dico che è pericoloso, perché minando il sistema rischiamo di non pagare più le pensioni“.

Riforma pensioni 2018: Carlo Sangalli difende Jobs Act e Legge Fornero

Carlo Sangalli, Presidente di Confcommercio, recentemente intervistato, ha parlato della riforma Fornero e del Jobs Act, difendedoli. Inoltre, ha esposto quelle che secondo lui dovrebbero essere le manovre da attuare il prima possibile, come la riduzione delle tasse tramite il taglio dell’Irpef o del cuneo fiscale: “L’importante è che si inizi subito un percorso certo, consentendoil riporto delle perdite ad oltre 2 milioni di imprese in regime di cassa e che oggi è permesso solo alle società di capitale e si deve conciliare tanto con l’irrinunciabile obiettivo di mantenere l’equilibrio dei conti pubblici e ridurre il rapporto debito/Pil, quanto con un’azione di messa in sicurezza delle riforme del lavoro e delle pensioni, senza smontare quanto di buono è stato fatto con il Jobs Act e la riforma Fornero“.

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