Pensioni 2018, Fornero: “Senza la mia riforma, spesa al 20% del Pil”

Pensioni 2018: l’ex Ministro del Lavoro Elsa Fornero torna a parlare dell’importanza della sua riforma e dell’impossibilità di abolirla nel breve termine, come vorrebbe fare la Lega di Matteo Salvini o il M5S, che invece conta su un superamento graduale. Secondo la Fornero, senza le riforme, tra le quali la sua, la spesa pensionistica aumenterebbe vertiginosamente entro i prossimi due anni: “Senza le riforme la spesa pensionistica arriverebbe al 20% del Pil entro due anni. Attenti a non arretrare dall’assetto attuale, perché c’è una transizione demografica, oltre al debito pubblico, che non vi lasciano spazio“.

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Pensioni 2018: Elsa Fornero difende la sua riforma

Nonostante la Lega e il M5S, i due partiti vincenti delle ultime elezioni politiche, spingano per un superamento o un’abolizione della Legge Fornero, sono invece molte le agenzie e le diverse personalità politiche, come anche esperti di economia o lo stesso Presidente Inps Tito Boeri, ha sottolineare i rischi legati a questa possibilità. Difatti si parla già di Fornero bis. In questo quadro si colloca anche Elsa Fornero che, durante un’intervista per Il Sole 24 Ore ha spiegato: “Nei prossimi 40 anni raddoppierà il tasso di dipendenza dagli anziani, ovvero il rapporto tra chi ha un’età superiore a quella di lavoro rispetto a quelli tra i 15 e i 67 anni, si passerà dal 33% al 67%. Le stime demografiche sono sempre più precise, sono basate su modelli condivisi a livello internazionale e ai quali non si può rispondere in termini negazionisti come fa certa politica. Ciò detto io non credo che si possa arrivare a una spesa pensionistica sul Pil oltre il 20% neanche nel 2045, come nell’esercizio Fmi. Anche con meno attivi continuo a pensare che i tassi di partecipazione al mercato del lavoro potranno risalire e mantenersi più elevati se verranno adottate le necessarie politiche attive”.

Pensioni 2018: la contribuzione figurativa piena invece delle pensioni minime per giovani

Elsa Fornero ha continuato parlando poi della possibilità di una pensione minima di garanzia per i giovani, definendosi scettica su questa manovra. La proposta è recentemente stata lanciata sia dalla CGIL che dalla UIL e in particolare da Susanna Camusso. Ciò che propone, invece, è una contribuzione figurativa piena dedicata alle persone che risultano disoccupate e che non riescono a trovare un’occupazione nonostante la partecipazione ai programmi di formazione o reinserimento e la ricerca continuo di un impiego.

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