Pensioni 2018: per Tito Boeri abolire la Legge Fornero costerebbe troppo
Pensioni 2018: l’abolizione della Legge Fornero continua a interessate e a essere fonte di prolungati dibattiti. Lega e M5S vorrebbero eliminarla o superarla gradualmente, ma non tutti sono d’accordo e anche a livello internazionale vengono lanciati allarmi sulle conseguenze di una manovra così drastica. L’introduzione della Quota 100 e della Quota 41 non sarebbero sufficienti. Per questi motivi Tito Boeri, Presidente Inps, ha commentato duramente questa possibilità: “Ormai sono passati 7 anni dalla riforma Fornero, adesso la situazione si è normalizzata: tornare indietro, alla fase precedente, costerebbe tantissimo“.
->SEGUI GLI AGGIORNAMENTI SU PENSIONI, QUOTA 41, APE SOCIAL, PRECOCI E OPZIONE DONNA
Pensioni 2018: aboliziore la Legge Fornero? Per Tito Boeri costerebbe troppo
Secondo il Presidente Inps Tito Boeri, l’abolizione della Legge Fornero costerebbe troppo: “Quello che ha proposto la Lega, cioè tornare a quota 100, quindi la somma dei requisiti anagrafici e contributivi, oppure di permettere il pensionamento con 41 anni di contributi, quindi senza ripristinare le finestre, ecco: questo costerebbe, secondo i nostri calcoli, circa 90 miliardi in termini di debito pensionistico aggiuntivo. La draconiana legge Fornero ha elevato l’eta del pensionamento in modo drastico in una fase di recessione, ma era un provvedimento emergenziale e tornare indietro costerebbe tantissimo“. Parlando, invece, della situazione del lavoro per i giovani: “Cancellare la legge Fornero non è affatto una misura a favore dei giovani, scarica sui nostri figli e sui figli dei nostri figli i costi di questo mancato adeguamento“.
Pensioni 2018: il reddito di cittadinanza è una misura efficace?
Tito Boeri, durante il videomessaggio di aperturà del Festival della cultura del lavoro Nobilita, a Bologna, ha discusso anche in merito al reddito di cittadinanza, definendola una misura possibile da mettere in pratica, ma con i dovuti accorgimenti. Secondo i calcoli dell’Inps, infatti “un reddito minimo, che serva a ridurre la povertà, potrebbe costare molto meno: si potrebbe costruire una rete di protezione di base anche con 5/7 miliardi“.
© Tutti i diritti riservati. È vietata ogni forma di riproduzione.