Falsi insegnanti assunti in tutta Italia: inchiesta della Procura di Cosenza

In Calabria e nel resto del paese, alle scuole dell’infanzia e in quelle elementari, ci sono cento falsi insegnanti che, grazie a una stamperia situata nella periferia di Cosenza, sono in possesso di certificazioni e diplomi magistrali non validi e insegnano materie e nozioni che non conoscono ai bambini. La Procura di Cosenza sta portando avanti un’inchiesta iniziata da parte dei carabinieri e dal capitano Jacopo Passaquieti nell’autunno del 2016. La struttura nella quale venivano prodotti i falsi certificati era ben dotata e completa di computer e stampanti a colori; all’interno, infatti, sono state ritrovate centinaia di stampe, le classiche pergamene, grazie alle quali tecnici industriali e ragionieri hanno potuto ‘conseguire’ il diploma magistrale alla modica somma di 3000 euro l’uno.

I certificati sono in circolazione da almeno dieci anni, alcuni risalgono anche al 2005 e per i falsi insegnanti bastava consegnarli all’Ufficio scolastico provinciale o alle scuole per poter entrare in graduatoria ed essere assunti anche a tempo indeterminato. In prima battuta sono stati trentotto i falsi insegnanti identificati che sono stati raggiunti da un avviso di garanzia, ma a quanto sembra continuano a venire alla luce nuovi casi in tutta Italia. A far scattare le indagini è stata la denuncia del provveditore dell’Ufficio scolastico provinciale.

I carabinieri, in questi giorni, stanno verificando in laboratorio le false certificazioni; le matricole, ovviamente, non corrispondono ed è stato coinvolto il Ministero dell’Istruzione al fine di poter valutare il grado di responsabilità degli istituti che rientrano nella vicenda. Alcuni di questo hanno proceduto alla sospensione dei maestri messi sotto inchiesta allo scopo di tutelarsi in via preventiva. Inoltre, fra le scuole entrate nel mirino dei carabinieri ce ne sarebbe una che risulta chiusa dal 2002, ma ha rilasciato nuove certificazioni per tre stagioni successive. Ora si indaga anche per comprendere se vi siano state emissioni di falsi certificati ATA relativi a personale amministrativo, bidelli e dirigenti.

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