Pensioni 2018, Ape Volontaria: arretrati, possibile richiedere fino a 13 mensilità
Pensioni 2018: arrivano importanti novità in merito all’Ape Volontaria. Queste derivano soprattutto dal recente accordo raggiunto recentemente tra il Governo, l’Abi e l’Ania relativo a questo tipo di pensione. Ricordiamo che per riscuotere i primi assegni bisogna ancora attendere alcune settimane a causa dei vari processi burocratici, per questo motivo è probabile che per ultimare tutto il processo bisognerà arrivare ai primi giorni di primavera. Nel frattempo si parla della possibilità di richiedere gli arretrati fino a un massimo di 13 mensilità, ma attenzione alle penalizzazioni.
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Pensioni 2018, Ape Volontaria: si potranno chiedere arretrati fino a 13 mensilità
Una delle novità più importanti relative all’Ape Volontaria riguarda la possibilità di richiedere anche gli arretrati fino a 12-13 mensilità. Questa possibilità dipenderà, in primo luogo, dai vari iter burocratici necessari a richiedere il primo assegno pensionistico. Chi richiederà il prestito, quindi, potrà anche inoltrare la richiesta per accedere agli arretrati fino a un anno prima. L’iniziativa, comunque, sarebbe dovuta entrare in vigore già a partire dallo scorso maggio 2017; rispetto all’Ape Sociale, quella Volontaria non sarà a carico della fiscalità dello Stato, ma sarà possibile riceverla richiedendo un prestito agli istituti di credito convenzionati. Gli interessi per la restituzione della somma avranno tassi inferiori a quelli di mercato.
Pensioni 2018, Ape Volontaria: attenzione alle penalizzazioni
È vero che sarà possibile richiedere fino a 13 mensilità arretrate, ma è possibile, con questo meccanismo, scontrarsi con le penalizzazioni che potranno arrivare anche al 4,6 per cento per ogni anno di anticipo. Questo significa che coloro che rinunciano a questa possibilità riceveranno una pensione superiore del 4-5 per cento rispetto ai soggetti che richiederanno gli arretrati. Inoltrare tale richiesta, quindi, potrebbe rivelarsi controproducente; se all’inizio si riceveranno somme più ingenti, nell’immediato futuro si potrebbe essere soggetti a decurtazioni sull’assegno pensionistico.
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Un altro fattaccio all’italiana, non ci batte nessuno.