Pensioni 2017: CGIL, emendamento non sufficiente, al via mobilitazione
Pensioni 2017: la CGIL rimane sul piede di guerra, gli emendamenti del Governo Gentiloni sulle pensioni e relative alla Legge di Bilancio 2018, non soddisfano le aspettative del sindacato che, anche tramite le parole di Susanna Camusso, continua a ribadire la sua posizione. Il 2 dicembre scatterà quindi una mobilitazione, queste le parole del segretario confederato della CGIL, Roberto Ghiselli: “L’emendamento del Governo sulle pensioni alla proposta di legge di Bilancio 2018 conferma e rafforza ulteriormente le valutazioni negative espresse dalla Cgil. Per questo il 2 dicembre saremo in piazza per cambiare il sistema previdenziale, per sostenere sviluppo e occupazione, per garantire futuro ai giovani“.
->SEGUI GLI AGGIORNAMENTI SU PENSIONI, QUOTA 41, APE SOCIAL, PRECOCI E OPZIONE DONNA
Pensioni 2017: dati sui beneficiari dell’esonero dall’aumento dell’età pensionabile sovrastimati
Secondo Roberto Ghiselli, dunque, i dati relativi ai 14600 lavoratori esonerati dall’aumento dell’età pensionabile previsto per il 2019, sarebbero sovrastimati: “Anche se il Governo continua ancora a fornire dati ampiamente sovrastimati è evidente che si tratta di un intervento marginale per le platee, le risorse impegnate, le materie trattate. Ricordiamo, ad esempio, che sono assenti misure a favore dei giovani, del lavoro discontinuo, delle donne e del lavoro di cura. Interventi distanti dalle richieste sindacali, ma anche da quanto condiviso con il verbale del settembre 2016“. Numeri che non coinciderebbero con i dati reali, secondo la CGIL. Inoltre, non ci sarebbero progetti a lungo termine rivolti ai giovani, la vera forza lavoro del futuro.
Pensioni 2017: secondo le stime della CGIL, la platea dei beneficiari non supera gli 8000 lavoratori
Per la CGIL ci sarebbero delle mancanze proprio nel calcolo della platea dei beneficiari in quanto “non viene considerato adeguatamente l’effetto limitativo delle clausole d’accesso“. Il responsabile della previdenza pubblica della CGIL, Ezio Cigna, ha ammesso: “Dall’aggiornamento delle nostre stime emerge invece che la platea realmente coinvolta da queste misure sarà di circa 8 mila lavoratori nel 2019, e di 8.800 nel 2020“. A fronte di questa situazione, per il sindacato insufficiente a soddisfare la situazione pensionistica, il 2 dicembre prossimo si darà il via alla mobilitazione.
© Tutti i diritti riservati. È vietata ogni forma di riproduzione.