Disoccupazione in Italia: solo un occupato su dieci ha meno di trent’anni
La disoccupazione in Italia è un tema sempre caldo e che nell’ultimo periodo, nonostante la crisi del 2009 sia quasi alle spalle, continua a dividere l’opinione pubblica. Per fare luce sulla situazione, la Cgie di Mestre ha raccolto i dati relativi all’incidenza della fascia di giovani tra i 15 e i 29 sul totale degli occupati in Italia; si tratta del 12 per cento, una percentuale molto bassa se comparata a molti altri paesi dell’Unione Europea. In Germania l’incidenza è del 19,5 per cento.
Disoccupazione in Italia: popolo di lavoratori anziani
Secondo i dati, durante le ultime due decadi la percentuale di giovani occupati è crollata del 40,5 per cento, mentre in Europa del 9,3 per cento. Cosa significa questo? Significa che in Italia ci sono più anziani che giovani occupati e il nostro paese è, in sostanza, il più vecchio d’Europa dal punto di vista lavorativo. In Italia, nel 2016, l’età media delle persone occupate era di 44 anni, due in più rispetto alla media degli altri paesi europei. Inoltre, oggi, l’incidenza dei soggetti occupati con più di 55 anni è del 34,1 per cento, l’unico dato superiore è quello della Germania con il 35,9 per cento.
Disoccupazione in Italia: non è ancora un paese per giovani?
In Italia è la fascia di età più anziana a trovare più facilmente un impiego, mentre quella più giovane, in particolare tra i 15 e i 29 anni, procede molto lentamente. Il problema, però, potrebbe riguardare anche altri paesi oltre alla Germania; questo aumento dei lavoratori anziani occupati ha interessato anche Spagna, Francia e Regno Unito. Questi dati, in particolare quel 12 per cento sulla fascia dai 15 ai 29 anni, ancora una volta non fanno che confermare come l’Italia non sia un paese per giovani.
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