Graphistudio: l’azienda che ha abolito l’orario di lavoro in favore della creatività
Graphistudio è una piccola realtà imprenditoriale alle porte di Pordenone. Confeziona album fotografici per matrimoni e conta circa 200 dipendenti, settanta dei quali sono donne. Non hanno un sindacato e nemmeno un orario di lavoro fisso. Nonostante questo, la produttività è al massimo e i loro prodotti riscuoto successi in tutto il mondo.
Quando si parla di non avere orari fissi, si pensa sempre a un lavoro nel ramo del digitale. Per questo motivo è difficile poter pensare a uno stile di vita simile in un’azienda manifatturiera. Ad Arba, però, l’esperimento di Graphistudio funziona e anche molto bene. Nata negli anni ’90, ad oggi conta 200 dipendenti, 70 dei quali sono donne e può vantare un’attività e delle entrate perfettamente in linea con la mission. L’azienda produce album fotografici di matrimoni e fornisce un servizio ai fotografi di tutto il mondo, i quali mandano i loro file per essere sviluppati.
Graphistudio è un mix di artigianato, innovazione tecnologica e spirito di iniziativa. In Italia certe realtà possono considerarsi una perla rara e in questa, oltretutto, i dipendenti sono per la maggior parte donne e giovani. Come si legge su LaRepubblica.it, il presidente e fondatore dell’azienda, Tullio Tramontina, spiega: “Lavoravo e questa cosa dell’orario, del cartellino, della sirena che suona, mi ha sempre dato fastidio, è qualcosa che ti limita, sono catene. Quando ho fatto il mio percorso ho voluto farlo diverso. Non c’è stato un calcolo, è stato casuale: è partito tutto da lì, da quel fastidio. Se lavori libero, lavori meglio e dai di più. E si lavora più in team, gli obiettivi sono di tutti“.
Solo il reparto amministrativo deve sottostare agli orari fissi, per ovvi motivi logistici. Per quanto riguarda l’organizzazione dei dipendenti, ogni cosa è gestita in autonomia, rispettando i giorni di consegna. In questo modo la pressione e lo stress diminuiscono in favore di una maggiore flessibilità e di una migliore creatività. “Ognuno fa il proprio – continua Tramontina – ma si sposta facilmente di ruolo, anche perché cambiano i prodotti. Certe cose non si fanno più, se ne fanno delle altre, e le persone si muovono con estrema facilità“. Non si timbra nemmeno il cartellino, ci tiene a precisare il fondatore, si segnano le ore in autonomia e si conteggiano. Questa potrebbe essere la prima di nuove realtà imprenditoriali che si affacceranno in Italia nel prossimo futuro.
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